Eh già, si sarebbe perso il fascicolo giudiziario con gli atti. A chi non capita di smarrire qualcosa? Molti perdono il proprio ombrello altri ancora smarriscono le chiavi di casa, a Firenze hanno perso il fascicolo… Cose che succedono, no? Il processo vede imputati Tiziano Renzi e Laura Bovoli, entrambi accusati dell’emissione di fatture false insieme all’imprenditore Luigi Dagostino.
La Corte informa che il fascicolo non c’è più
Il Fascicolo del dibattimento non è disponibile, dice candidamente la Corte. Non è stato possibile reperirlo in Cancelleria. Poi la Corte dice che non è proprio un problema tecnico ma piuttosto una circostanza irrituale, “qualcuno lo avrà spostato…”.
Certo! qualcuno lo avrà spostato magari per spolverare o per far spazio al vaso di fiori, chi può dirlo? Ad ogni modo la Corte decide di proseguire poiché è in possesso della copia di tutti gli atti processuali.
Inutile sottolineare cosa si sta scatenando sui social in merito a questa sparizione degna di Houdini. Le allusioni e i veleni riempiono i commenti degli utenti che parlano di questa vicenda.
Di cosa sono accusati i Renzi?
Le accuse sono sulle presunte fatture false che la società di Tiziano Renzi e Laura Bovoli avrebbe emesso. I genitori del leader di Italia viva erano già stati condannati dal Tribunale di Firenze a un anno e 9 mesi di reclusione. L’imprenditore pugliese Luigi Dagostino, chiamato il “re degli outlet”, e coimputato, era stato invece condannato a due anni per l’utilizzo delle fatture.
L’accusa
Secondo la tesi dell’accusa, i Renzi nel 2015 avrebbero emesso una fattura da 20 mila euro dalla società Party. Un’altra fattura da 140 mila euro (più Iva) sarebbe invece stata emessa dalla società Eventi 6, questa per consulenze riferibili a Luigi Dagostino. Le consulenze sono per studi su attività di ristorazione e turismo. In particolare, verso l’outlet The Mall nel Valdarno, in Toscana.
L’accusa sostiene che i pagamenti sarebbero stati emessi per operazioni inesistenti e, di conseguenza, le fatture sarebbero false.