L’ipotesi di reato alla quale sono maggiormente propensi i pm è quella del sequestro di persona allo scopo di estorsione. Il ventenne Danilo Valeri è stato ritrovato. Era stato rapito alle prime ore di venerdì 23 dicembre nei pressi di un ristorante di Tor di Quinto, in zona Ponte Milvio a Roma.
Era stato vittima di un blitz di 6 o 7 persone che hanno fatto irruzione in un ristorante dove il giovane si trovava in compagnia di altre persone. Danilo era stato portato via con metodi decisi e caricato in un’auto che poi era fuggita rapidamente. Il suo cellulare era risultato spento e l’ultima localizzazione utile agli inquirenti era purtroppo quella dov’era al momento del rapimento. Il ragazzo appartiene ad una famiglia nota alle forze dell’ordine.
Il padre colpito lo scorso maggio
Danilo è stato condotto negli uffici della quadra mobile di Roma e le sue condizioni di salute sono apparse buone. Il procuratore Michele Prestipino ha aperto un fascicolo e l’indagine non esclude la vendetta o il regolamento di conti. Maurizio Valeri, detto “il sorcio”, è il padre del giovane rapito. E’ titolare di un autolavaggio a San Basilio e lo scorso maggio venne gambizzato. All’ospedale fornì elementi vaghi sull’accaduto.
Gli investigatori seguirono la pista di un atto di ritorsione legato all’ambito dello spaccio e al racket delle case popolari.
Gli inquirenti ritengono che il 47enne Maurizio Valeri posa essere a capo di alcune piazze di spaccio. E sempre secondo le ipotesi degli investigatori, l’uomo potrebbe essersi fatti alcuni nemici, come il clan Marando, una famiglia legata alla ndrangheta che, nella Capitale, ha assunto il controllo della zona Nord-Est.
Le indagini condurrebbero alla criminalità organizzata. Le ipotesi formulate dagli inquirenti non escludono infatti la possibilità che, per il rapimento di Danilo Valeri, sia partito l’ordine proprio dalla criminalità organizzata per vendetta contro il padre.
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