Nel pomeriggio di ieri il Comando Stazione dei Carabinieri Forestali di Roccaraso ha rinvenuto un esemplare di lupo all’interno di un profondo pozzo, molto probabilmente un’antica neviera (destinata in passato a deposito della neve che si raccoglieva nell’inverno e si adoperava nella stagione calda per raffreddare cibi e bevande) , in una zona fuori dal PNALM (Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise) e dall’Area Contigua.
I carabinieri hanno allertato il Direttore del Parco il Dott. Luciano Sammarone, chiedendo l’intervento degli specialisti del Servizio Veterinario per il recupero dell’animale, che era ancora vivo. Giunti sul posto i veterinari del PNALM hanno proceduto a sedare l’animale, una femmina di circa 4-5 anni, e con una delicata operazione sono riusciti e recuperarla, visitarla ed escludere la presenza di ferite e lesioni, accertando lo stato di denutrizione evidente, forse perché stava nel pozzo da diversi giorni, senza cibo né acqua. Per questo motivo si è deciso di ricoverare il lupo presso le strutture del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise a Pescasseroli. Nella mattinata odierna la lupa è stata nuovamente visitata dai veterinari del Parco, verificate le buone condizioni di salute è stata spostata dalla gabbia dove ha passato la notte al recinto che ospitava gli orsi per favorirne il pieno recupero. Nel giro di pochi giorni, se tutto andrà bene, la lupa sarà restituita al suo mondo naturale. “Ancora una volta – dichiara il Direttore del Parco – strutture di origine antropica abbandonate, si dimostrano trappole pericolosissime per la fauna selvatica ed è solo un caso che stavolta ci sia stato il lieto fine. Proprio per questo, terminata l’emergenza da COVID19, personale dell’Ente verificherà la possibilità di chiudere anche questo pozzo, benché fuori dai confini del Parco, analogamente a quanto fatto in tanti altri Comuni del Parco e del territorio circostante”