Lo avevano addirittura minacciato di morte per mesi allo scopo di ottenere il “pizzo”. Un “tributo dovuto” se voleva continuare la sua attività di artista di strada. Gli autori dell’aggressione sono tre cittadini di origine albanese che l’11 febbraio sono finiti in manette grazie all’intervento degli agenti del commissariato Trevi. L’indagine coordinata dal procuratore aggiunto, Giovanni Conzo, ha portato alla formulazione delle accuse di tentata estorsione aggravata, lesioni personali, tentata violenza privata e porto abusivo di arma bianca.
Lo scorso 28 dicembre il pittore di strada, un cittadino di origine georgiana ha denunciato le minacce ricevute dai tre fratelli, anche loro pittori di strada. Ha spiegato che pretendevano denaro per lasciarlo “lavorare” lì in Centro storico della città, che a loro dire, era sotto il loro controllo. Avrebbe dovuto versare 10 euro al giorno oppure andarsene.
Poi lo scorso giovedì 10 febbraio l’artista ha subito l’ennesima aggressione. Uno dei fratelli a preso a strattonare l’uomo e gli ha fatto segno che gli avrebbe tagliato la gola se non avesse ritirato la denuncia. La denuncia non è stata evidentemente ritirata e il giorno dopo la vicenda si è chiusa con l’arresto dei tre uomini.