Roma e il Lazio sono in zona arancione a partire da domenica. L’annuncio ufficiale è dell’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato: “Il valore dell’indice Rt nel Lazio è superiore a 1, da domenica saremo in zona arancione. Per la prima volta la Regione cambia colore, siamo sempre stati in giallo. Ci aspettano settimane difficili, c’è una situazione di cautela dove servono rigore e prudenza”, ha detto nel suo intervento all’Università Sapienza di Roma.
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La conferma arriva anche dal ministero della salute che spiega: “Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà nelle prossime ore una nuova ordinanza che andrà in vigore a partire da domenica 17 gennaio. Passano in area rossa la provincia autonoma di Bolzano e le Regioni Lombardia e Sicilia. Passano in area arancione le Regioni Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle D’Aosta. Restano in area arancione Calabria, Emilia-Romagna e Veneto”. Intanto il presidente Conte ha firmato le nuove disposizioni del Dpcm che entreranno in vigore domani e saranno efficaci fino al 5 marzo. Domani, sabato 16 gennaio 2021, con l’entrata in vigore del nuovo decreto Roma e la regione Lazio rientrano nella classificazione della situazione attuale, ovvero zona gialla, con il divieto di spostamento tra regioni
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Con la zona arancione, bar e ristoranti chiusi sette giorni su sette, con solo asporto consentito. Centri commerciali off limits in giorni festivi e prefestivi, saracinesche giù in piscine e palestre, come in cinema e teatri, musei e mostre. I negozi saranno aperti fino alle 21. Le scuole superiori torneranno in classe il 18 gennaio (restano invece le lezioni in presenza per scuole dell’infanzia, elementari e medie). Gli spostamenti all’interno del proprio comune sono liberi dalle 5 alle 22, mentre dalle 22 alle 5 di mattina sono consentiti soltanto spostamenti per lavoro o motivi di salute. Saranno comunque consentiti, negli stessi giorni, gli spostamenti dai Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti, entro 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia. Un assaggio, d’altronde, lo abbiamo vissuto anche nell’ultimo week end.
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