Il “nasone“, a Roma, costituisce un dettaglio tipico e diffuso di fontanella, di solito è in ghisa, ma alcune sono costruite anche in travertino. Quanti di noi in piena estate, ma anche in inverno, sentono il bisogno di rinfrescarsi e di bere un sorso di acqua fresca?
Quanti di noi, come cani randagi presi d’arsura nel deserto girano e rigirano per il centro storico ed in periferia per trovare una fontanella, un “Nasone“, e tappare con un dito il getto della fontanella e far sgorgare l’acqua dal suo piccolo foro, per rinfrescarsi, il viso , il collo e bere una boccata d’acqua fresca? È un esercizio che tutti abbiamo fatto almeno una volta.
” Senatvs PopvlvsQve Romanvs “
Queste benedette fontanelle o “Nasoni”, hanno inciso in alto lo stemma della città, SPQR, dal latino Senatvs PopvlvsQve Romanvs.
In molti credono che questa sigla sia stata studiata appositamente dal Comune di Roma, mentre come sappiamo, il suo significato è insieme una sigla e un simbolo che racchiude in sé le figure che rappresentano il potere della Repubblica romana: “Il Senato e il Popolo Romano”.
Le fontanelle a Roma in verità sono state introdotte dai vecchi governi Pontifici, per far rinfrescare le idee a coloro che volevano sovvertire lo Stato Vaticano. La storia di queste fontanelle “er nasone” è molto più recente, infatti risale al 1949 subito dopo la seconda guerra mondiale.
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Prodotte dalla fonderia “Carnevale” – forse ancora l’unica fonderia di ghisa laziale – ubicata nel centro storico della capitale, per necessità di spazio venne spostata dall’allora capostipite dell’omonima famiglia, in Via Terelle nella vecchia zona industriale della Via Tiburtina, oltre il Grande Raccordo Anulare, a ridosso della Centrale del Latte, tra Via Rocca di Cave e Via Acuto.
Da oltre 70 anni l’azienda ” Carnevale” è presente sul mercato locale e nazionale per la fornitura di arredi urbani in ghisa.
I maggiori acquirenti sono ovviamente gli Enti pubblici che comprano i prodotti della fonderia. La storia della fonderia è legata a quella del territorio ed a quella della lavorazione artigianale della ghisa. L’abitudine di trattare prodotti in ghisa consolidatasi in tanti anni, ha portato la fonderia ad un alto grado di flessibilità, l’azienda oggi è in grado di produrre dal singolo manufatto, alle forniture in serie di questo antico fascinoso metallo.
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Sono oltre 3mila i “Nasoni” in ghisa usciti dalla fonderia sparsi per tutta Roma, di questi, almeno 2mila sono ubicate nei quartieri periferici della città.
Per il IV Municipio è sicuramente in orgoglio avere nel territorio una storica azienda come la Fonderia Carnevale, sempre pronta a far si che la fresca acqua che sgorghi dalle loro fontanelle per rinfrescare e refrigerare con acqua fresca gli assetati, siano essi romani o cittadini Stranieri.
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