Roma. La via Olimpica, una via che non esiste!

Tutti i veri romani conoscono la via Olimpica di Roma, ma forse non tutti sanno che questa via non esiste!

Ma partiamo con ordine facendo un po’ di storia, che ha inizio nel 1960 con la costruzione di una strada che congiungesse il Foro Italico all’EUR, in occasione dei Giochi Olimpici.

Storia

La strada sarebbe passata lungo “la Valle dell’Inferno”, villa Doria Pamphilj che fu divisa in due , Monteverde e viale Marconi (realizzato in concomitanza).

La nuova tratta divenne nell’immaginario collettivo “la via Olimpica”, sebbene mai ufficialmente nella toponomastica sia stato assegnato questo nome, ma che con la sua prosecuzione fino a San Giovanni, realizzata negli anni ’90 per i Mondiali di Calcio prese il nome di “Tangenziale EST”.

Una strada che in realtà ha molti nomi per via della grande varietà di strade da cui è composta, a partire dal Foro Italico, circonvallazione Clodia, via Cipro, Anastasio II e Leone XIII il tratto che attraversa il parco di villa Doria Pamphilj, deturpato e diviso fino agli anni 2000 quando è stato ricollegato da un ponte pedonale.

Contestualmente fu realizzato anche Corso Francia collegandolo poi con un cavalcavia alla Tangenziale (passando proprio sopra il corso stesso), opera di Riccardo Morandi, ed è stato definito uno dei ponti di collegamento più interessanti di Roma sotto il profilo architettonico.

Un viadotto di un chilometro collega dal ponte Flaminio a viale Pilduski, grazie a un progetto di Pier Luigi Nervi; grazie ai Giochi Olimpici vengono creati numerosi sottopassi, come ad esempio quelli del lungotevere, Corso Italia, piazza Fiume, Arnaldo da Brescia e Michelangelo. Si realizzano anche un sottopasso sull’Appia Nuova per l’aeroporto  di Caimpino e il tunnel per il lago di Castel Gandolfo dove si tenevano competizioni di canottaggio. Nacque il viale del Muro Torto tra le altre opere.

Utilizzo e considerazioni

La “via Olimpica” è stata la prima arteria della Capitale pensata per lo “scorrimento veloce”, sebbene in verità essendo composta da più tronchi stradali dove ci sono caratteristiche morfologiche differenti, ci sono tratti dove si riesce a mantenere velocità elevate e tratti dove si creano ingorghi a causa di semafori, quartieri popolosi o altre situazioni che costringono a una guida moderata.

L’arrivo della via Olimpica e delle altre infrastrutture stradali che sono state realizzate nel 1960 ha rivoluzionato il concetto di spostamento urbano, che fino ad allora era ampiamente relegato alla tramvia, che andrà scomparendo a causa della presenza dei sottopassi e quindi della incompatibilità con la via ferrata.

I romani saranno da quel tempo sempre più legittimati all’utilizzo dell’auto privata, fino all’ampliamento della Metro (inaugurato il primo tronco nel 1955) avvenuto solo nel 1980, ma questa è un altra storia …

Quello che sorprende invece, è come per ottenere importanti opere stradali o civili, si debba attendere esclusivamente importanti eventi come i Giochi Olimpici, piuttosto che agire in base alla necessità di una città, sempre più soffocata dalla giungla del traffico, dall’assenza di parcheggi e dall’inquinamento atmosferico.

 

 

Recent Posts