Intervista esclusiva a Francesco Figliomeni
Visto il suo intervento molto forte in aula Consiliare, abbiamo pensato che sarebbe stato opportuno far luce e chiarezza sulla vicenda, e gentilmente l’onorevole Francesco Figliomeni, vice presidente del consiglio capitolino, ha accolto le nostre domande.
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« Si, nei giorni scorsi mi sono presentato negli uffici dell’assessorato al Bilancio per avere la copia, per la quale avevo presentato in precedenza un’istanza di accesso agli atti ai sensi della normativa vigente, dei documenti, degli audio e dei video della cabina di regia che dal 2017 al 2021 si è riunita per il Centro Carni.
Questa tematica concerne la delibera di approvazione dei bilanci Ama in Assemblea capitolina con annesso il piano di risanamento aziendale che, fra le altre cose, oltre a prevedere un conferimento di capitale da parte di Roma Capitale di 50 più altri 100 milioni di euro, una rinuncia, sempre da parte di Roma Capitale, per oltre 106 milioni di euro, prevede, altresì, anche la svalutazione del Centro Carni che, da una valutazione iniziale di 140 milioni di euro passa a 23.
Alla luce di un simile piano di risanamento, che comprende anche questa enorme svalutazione, ho chiesto di poter visionare i documenti che hanno portato a questo tipo di decisione poiché, con tale scelta, andiamo ad incidere sul bilancio della città per i prossimi anni. »
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Alla fine com’è andata?
« Inizialmente mi hanno dato solo alcune copie di verbali -semplici fogli di carta- per cercare di distrarmi, ma senza i file audio.
Tutto ciò, visto che si doveva votare di lì a poco, ledendo il diritto dei Consiglieri, liberamente eletti dai cittadini, di poter svolgere il proprio mandato e, pertanto, di converso, impedendo ai cittadini di poter essere messi al corrente di quanto avviene nel governo della città e, nello specifico, con riguardo ad un’azienda strategica della stessa.
Per questo motivo ho chiesto ed ottenuto una sospensione della seduta con l’indizione contestuale della conferenza dei Capigruppo ».
Questo modus operandi della maggioranza capita di sovente?
« Ma guardi, senza fare discorsi generici, le riporto un esempio molto concreto e che, ironia della sorte, riguarda sempre questa questione e che dimostra come non si vuol fare entrare noi Consiglieri nel merito delle questioni.
La Commissione Bilancio, di cui sono membro, è chiamata prima che una delibera giunga in Aula, a rilasciare il relativo parere di competenza.
Ebbene, nonostante come ho già accennato poc’anzi, ci trovassimo di fronte ad una delibera estremamente complessa, con centinaia di allegati e migliaia di pagine, l’Amministrazione Raggi ha ritenuto di trasmetterci la documentazione per un esame preliminare con due giorni di anticipo, e precisamente il 10 marzo, rispetto alla data della seduta fissata per il rilascio del parere.
Inoltre, andando a leggere questa proposta, si evince come lo scambio di documentazione tra la società partecipata Ama e la Giunta Raggi era iniziato dallo scorso 7 novembre ma il Sindaco è già da vari anni che sta cincischiando essendosi preoccupata di cambiare bene sette vertici aziendali dell’Ama.
Ciò nonostante, nonostante dalla prima trasmissione dei bilanci, del piano di risanamento e del piano strategico predisposto dal managament di Ama fossero passati già tre mesi, noi Consiglieri siamo stati messi a conoscenza di questo progetto solamente con due giorni di preavviso.
Ecco, questo modus operandi lo ritengo conforme, seppur in maniera più subdola e sottile, al mancato rilascio dei documenti ».
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Vice presidente, tornando a quanto successo in Consiglio cosa è successo dopo la sospensione e come hanno giustificato la mancata produzione di documenti e soprattutto degli audio?
« Più che giustificarsi, mi rassicuravano che la documentazione mi sarebbe pervenuta via protocollo con l’invito a non attendere oltre. A queste generiche rassicurazioni rispondevo che non me ne sarei andato senza aver avuto la certezza che la stessa mi fosse consegnata brevi-manu o trasmessa ufficialmente tramite protocollo, ma immediatamente.
Dopo circa due ore di estenuante e sfiancante attesa, alla minaccia di chiamare i carabinieri, tutto ad un tratto le precedenti argomentazioni, ovvero che si trattava di una grande mole di documenti molto pesante da trasmettere, erano magicamente superate.
Mi lasci dire che queste argomentazioni in un momento storico in cui, sempre più, si parla di pubblica amministrazione digitale e trasparente lasciano l’amaro in bocca. Circa poi i file audio, non occorre essere un ingegnere informatico per sapere che era sufficiente una pen drive che avevo con me anche se, in relazione a ciò, l’assessore l’ha ritenuta “irrituale e contraria al buon andamento della Pubblica Amministrazione” ».
Negli ultimi giorni una serie di sue note e articoli di stampa criticano l’assessore Lemmetti, ci riferiamo soprattutto alla sua interrogazione per fermare o meglio per far chiarezza su quella che Lei ha definito “compagnopoli grillina” relativamente alla consulenza affidata dall’assessore all’urbanistica Montuori a Silvia Di Manno, compagna del Lemmetti. Pensa che questa mancanza sia dovuto anche a questo?
« Ma guardi, non so dirle se questa “mancanza” sia dovuta alle mie interrogazioni ed accessi agli atti in merito alle assunzioni a chiamata diretta da parte della Giunta Raggi e, nello specifico, alla consulenza affidata dall’assessore all’Urbanistica alla Silvia Di Manno attuale compagna di Lemmetti, ma se pensano di intimidirmi in questo modo si sbagliano di grosso.
In un momento storico in cui, nel nostro Paese, dato Istat, a dicembre 2020 la disoccupazione giovanile è tornata a sfiorare il 30% vedere questo tipo di assunzioni, quasi al termine della consiliatura, e sulla base dei curricula presentati è uno schiaffo ai tanti giovani che si impegnano a formarsi per trovare un lavoro.
Fra l’altro, anche se qualche esponente fa notare come questi incarichi siano fiduciari rammento come la Corte dei Conti ed anche la Corte Costituzionale, in relazione all’art. 90 del TUEL che disciplina questo tipo di assunzioni, evidenziano come la selezione di un soggetto non possa prescindere da una valutazione sulle specifiche professionalità necessarie per l’espletamento dell’incarico.
Ebbene invito chiunque, sulla base dei curricula presentati, a fare le proprie valutazioni.
Fra l’altro, non dimentichiamo anche della questione politica sottesa alle dichiarazioni della Sindaca Raggi, ovvero che lei non fosse a conoscenza di queste nomine.
Ebbene delle due l’una, o mente oppure i suoi componenti della Giunta, da lei nominati ed ai quali ha conferito le deleghe, predispongono i loro atti, d non sono pochi, senza nemmeno metterla al corrente e in questo caso non ci troveremmo di fronte all’incapacità di scelta non solo dei suoi più stretti collaboratori, ma anche nell’incapacità di gestire l’organo di governo della città.
Ovviamente ciò dovrebbe comportare l’immediata revoca della delega assessorile al duo Lemmetti – Montuori anche se sarebbero più opportune le dimissioni della stessa Raggi, oramai ex paladina delle battaglie contro privilegi e casta ».
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