Dopo mesi di attesa e una presentazione già vista a ottobre, finalmente Julia è stata ufficialmente svelata! Julia non è una nuova influencer del Campidoglio, ma l’assistente virtuale che dovrebbe aiutare turisti, pellegrini e romani a sopravvivere nella giungla urbana di Roma durante il Giubileo (e chissà, forse anche dopo, se non si stanca prima).
Il sindaco Gualtieri è entusiasta, manco avesse trovato il Graal dell’innovazione. L’opposizione, invece, storce il naso e si fa due conti: il progetto costerà circa 8 milioni di euro, più altri 1,7 milioni per un’app con prenotazioni, biglietti e social. Totale? Quasi 10 milioni. Una cifra che fa sembrare la Cappella Sistina un affare da discount. E intanto, marzo è già qui e il Giubileo avanza spedito… insomma, se Julia fosse una maratoneta, sarebbe partita con le scarpe slacciate.
Facciamo i conti
Facendo due calcoli approssimativi, spenderemo più di un milione di euro al mese per una chatbot. Ci dicono però che Julia resterà attiva anche dopo, ma viene spontaneo chiedersi: con tutti i problemi di Roma, è proprio questo l’investimento migliore? E poi la Capitale è già dotata di innumerevoli servizi on line di informazioni aggiornate e disponibili in tempo reale. Se Julia voleva essere qualcosa che facesse effetto, forse si è scelta una strada piuttosto onerosa per lo scopo.
Meno male che l’AI c’è
Julia è basata su OpenAI GPT-4 e dovrebbe rispondere a ogni domanda utile per un turista: hotel, trasporti, eventi, persino allerte della Protezione Civile. Insomma, un’enciclopedia ambulante. Peccato che ancora non sia operativa, nonostante le promesse del suo lancio che sarebbe dovuto avvenire a gennaio.
Dove sta Julia?
Fabrizio Santori, consigliere leghista di Roma Capitale, ha deciso di vederci chiaro. Ha chiesto dettagli su ritardi, scelta dei fornitori, costi e origine dei fondi impiegati. Ha anche proposto una Commissione capitolina, perché a questo punto il caso Julia si merita quasi una serie Netflix.
Tecnologia in evoluzione
Secondo il Comune, Julia sarà aggiornata in tempo reale, attingendo a dati ufficiali. Anche su questo punto, le polemiche non sono mancate e si ironizza che, visto il ritardo, viene il dubbio che l’aggiornamento in tempo reale sia quello delle scadenze rimandate.
Il popolo sovrano commenta
E mentre l’amministrazione difende il progetto, i romani si scatenano sui social. Tra chi suggerisce di assumere persone invece di investire in un bot e chi propone di far fare a Julia il sindaco, l’ironia vola alta. Insomma, Julia sarà anche simpatica ai turisti, ma ai romani che devono pagarla, sembrerebbe risultare decisamente meno entusiasmante.
Foto: Roma Capitale