La scuola a Roma e nel Lazio riparte, o quasi. Dopo settimane di proteste, tavoli di confronto, studi e proposte sul nodo chiave del trasporto pubblico, gli alunni torneranno nelle classi, chiuse dal 5 novembre con la seconda ondata di coronavirus. O meglio, una parte degli studenti tornerà. Non mancheranno infatti proteste e mobilitazioni di chi non ritiene che le misure adottate siano sicure, specie con i contagi in aumento e un andamento della curva che almeno nel Lazio non fa ben sperare. E allora in quel 50% di presenze previsto dalle normativa, c’è chi preferisce comunque restare fuori e prendere parte a nuove mobilitazioni. All’istituto Dante Alighieri gli studenti avvisano che continueranno a seguire le lezioni ancora a distanza. Niente rientro. Altre scuole annunciano assemblee on line.
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Fuori dal liceo Nomentano di via della Bufalotta studenti e professori tengono lo striscione “Scuola sì ma non così” andando oltre la questione della presenza in classe. “Siamo stanchi che il dibattito pubblico si limiti alla divisione in pro Dad e no Dad – scrivono in una nota stampa – noi vogliamo che grazie ai soldi dell’Unione europea la scuola sia reinventata e modernizzata, investendo in quella che è l’istituzione che si deve occupare della formazione di futuri cittadini e cittadine“. Gli studenti del Righi si incontreranno a villa Borghese. E un’altra cinquantina di alunni rappresentanti di altri istituti romani si riuniranno alle 10 davanti al Ministero dell’Istruzione di viale Trastevere, chiedendo di rimanere in Dad (didattica a distanza) almeno in questa fase delicata in cui i contagi non accennano a scendere. Altro presidio è previsto alle 15 al Pantheon.
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Insomma, le aule riaprono ma tra le proteste e con diversi interrogativi. Primo su tutti il piano trasporti. In programma da oggi 1500 corse in più giornaliere di Atac, 500 al giorno aggiunte da Cotral con i bus turistici, le cosiddette “linee S” che prevedono percorsi in collegamento con i capolinea metro e Cotral. Senza contare anche una sorta di “pronto intervento” messo in campo della aziende di tpl: vetture disponibili se dovessero emergere criticità. Se basterà a evitare assembramenti lo capiremo nei prossimi giorni. A vigliare penserà un Osservatorio coordinato dalla Questura di Roma e in diretto contatto con gli operatori Atac addetti ai controlli sul campo.
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