Finanziamenti e tavolo permanete sulla scuola
La regione tra i banchi…
Le scuole del Lazio inizieranno giovedì 15 settembre per chiudere l’8 giugno 2023, con chiusure previste dal 23 dicembre 2022 al 6 gennaio 2023 per le vacanze di Natale e dal 6 aprile all’11 aprile 2023 per quelle pasquali.
Per le scuole dell’infanzia il termine dell’anno è fissato al 30 giugno 2023. La sospensione delle lezioni è stabilita anche per le seguenti festività nazionali: 1° novembre; 8 dicembre; 25 aprile, Festa della Liberazione; 1° maggio, Festa del Lavoro; 2 giugno, Festa della Repubblica; Festa del Santo Patrono (se ricadente in un giorno di lezione).
Come stabilito dal calendario della Regione, le singole istituzioni scolastiche, nella propria autonomia, avranno la possibilità di effettuare degli adattamenti, purché siano garantite l’apertura entro e non oltre il 15 settembre e la chiusura l’8 giugno, con un numero minimo di 206 giorni di lezioni (per gli istituti scolastici che hanno l’orario articolato su 6 giorni alla settimana); numero minimo di 171 giorni di lezioni (per gli istituti scolastici che hanno l’orario articolato su 5 giorni alla settimana).
Con il ritorno fra i banchi si ripropongono i soliti, annosi problemi che attengono alla manutenzione dei locali e alla mancanza di spazi che, in vista del prossimo settembre, pesa su almeno 30 istituti della Capitale che rischiano di non riuscire ad ospitare quasi 3mila nuovi iscritti.
La Città Metropolitana ha iniziato a conteggiare i “disavanzi” che attanagliano le scuole superiori della città e della provincia istituendo un tavolo permanente con Campidoglio e Ufficio scolastico regionale.
«La situazione non è rosea – ha dichiarato alla stampa il consigliere e delegato alla scuola dell’ex Provincia Daniele Parrucci – Contiamo oltre 350 istituti superiori, più di 250 sono a Roma, gli altri in provincia, e per quanto attiene alla manutenzione ci troviamo a dover operare solo sulla straordinaria essendo scomparsa quella ordinaria per anni di scarsa attenzione». Per ripristinare il corretto tipo di interventi, servirebbero risorse «per 880 milioni di euro».
Una boccata di ossigeno arriverà con le risorse del Pnrr e «con il bando “Rigenerazione scuola”, che consentirà, a fronte di 130 milioni, di intervenire su 170 istituti entro il prossimo settembre.
Molte speranze, come detto, sono riposte sul Pnrr, che prevede una pioggia di milioni per la transizione digitale delle scuole italiane.
Il programma pluriennale si divide in due sezioni: “next generation classrooms” e “next generation labs“.
Nel primo caso verranno trasformate almeno 100.000 aule di scuole primarie, secondarie di primo grado e di secondo grado, portandole ad essere ambienti innovativi.
Nel secondo caso verranno realizzati laboratori per le professioni digitali del futuro negli istituti superiori. Per quanto riguarda la regione Lazio, i fondi stanziati dal ministero per le aule innovative sono pari a 115.086.707,68 euro, mentre per i laboratori digitali sono 38.052.852,21 euro, per un totale di 153.139.559,89 euro.
Di questi, oltre 15 milioni e 600.000 euro andranno alla provincia di Frosinone, oltre 17 milioni e 670.000 euro a quella di Latina, poco più di 5 milioni di euro a Rieti, mentre a ottenere la fetta più sostanziosa, data la presenza più importante di istituti scolastici, sarà l’area metropolitana di Roma con più di 106 milioni di euro. A Viterbo 8 milioni e mezzo.
A ricevere il finanziamento più consistente risulta l’istituto statale di istruzione specializzata per sordi “Magarotta” (via del Casale Lumbroso) con quasi 500.000 euro.
Di rilievo, ancora nell’ambito del Pnrr, pure le somme per nuovi locali. Gli enti locali del Lazio riceveranno i finanziamenti in tema di edilizia scolastica per la realizzazione di 12 nuove scuole, mediante sostituzione edilizia, per avere plessi più innovativi, sostenibili, sicuri e inclusivi.
Il finanziamento complessivo per la Regione Lazio ammonta ad oltre 57 milioni di euro. Oltre a Roma Capitale e alla Città metropolitana di Roma Capitale i progetti finanziati riguardano: Valmontone, Castel Madama, Castelnuovo di Porto, Pomezia, Marino, Ardea e Nettuno in provincia di Roma; Fara in Sabina, in provincia di Rieti; Tuscania, in provincia di Viterbo; Monte San Giovanni Campano, in provincia di Frosinone.