“Il patto educativo territoriale era tra le priorità dei primi sei mesi del nostro mandato. Volevamo investire sulla scuola e le nuove generazioni, specialmente dopo due anni di pandemia. Ascoltando i dirigenti scolastici, docenti e soprattutto gli studenti, ci siamo resi conto che il Covid ha creato isolamento e fragilità tra i ragazzi e le ragazze. Questo ha comportato tutta una serie di azioni da parte della scuola”.
Questo il commento di Paola Ilari, assessora alla scuola del III Municipio della città di Roma, all’approvazione del “patto educativo di comunità”, avvenuta nel luglio scorso.
“Nel nostro municipio – ha proseguito la Ilari – abbiamo un territorio articolato, che va dai quartieri residenziali a quelli periferici. Vogliamo, quindi, che il patto educativo riesca a costruire dei legami inclusivi di comunità”.
Il primo obiettivo che l’amministrazione si pone è quello legato al tema dell’edilizia scolastica, ma non solo. Infatti, il presidente del Municipio in questione, Paolo Emilio Marchionne, ha sottolineato: “Non vogliamo sottrarci, per l’inizio del nuovo anno scolastico, all’affrontare alcune problematiche. Per questo ci siamo dotati di questo strumento, che guarda all’emersione dei nuovi bisogni del territorio”.
Interessante, sempre nel Comune di Roma, la cosiddetta “Operazione zaino pieno”, un’iniziativa, ormai giunta alla sua undicesima edizione, finalizzata alla raccolta di materiale didattico da consegnare alle famiglie meno abbienti del territorio.
“Da oltre un decennio, questa iniziativa è l’esempio concreto di come la periferia romana aiuti le famiglie in difficoltà – se messa in condizione di farlo – senza chiedere in cambio nulla”, ha detto Emanuele Licopodio, promotore del progetto.
Ed è nel mese di agosto che gli attivisti raggiungono il territorio e distribuiscono locandine con informazioni riguardo alle modalità di raccolta. “Lo scopo sociale – ha spiegato Barbara Del Bello, presidente della commissione politiche sociali – è quello di garantire i beni scolastici ai bambini del nostro municipio, affinché nessuno viva situazioni di disagio tra i banchi di scuola”.