Se verrà in Italia, Netanyahu non sarà arrestato

Malgrado il mandato d’arresto della Corte penale internazionale, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu non rischierà le manette se dovesse venire in visita in Italia. La notizia è riportata candidamente da “una fonte informata” al Times of Israel. Nonostante il “particolare” di un mandato d’arresto internazionale della Corte Penale Internazionale per crimini di guerra a Gaza. Parrebbe infatti che il nostro governo abbia fatto i compiti a casa. Qualche consulenza legale qua e là avrebbe confermato che i capi di Stato, e ovviamente anche i primi ministri, hanno l’immunità diplomatica secondo la Convenzione di Vienna. Quindi il verdetto è chiaro: “Benvenuto. Prego, la porta è aperta”.

Le parole del ministro degli esteri d’Israele

Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa’ar, incontrando la comunità ebraica di Roma durante una passeggiata istituzionale alla sinagoga, ha confermato: “Nessun problema per Netanyahu a Roma, tutto fila liscio”. E a giudicare dalla sicurezza delle sue parole, si direbbe che gli avvocati italiani abbiano davvero spulciato per bene il manuale delle scappatoie legali.

Un fatto che fa litigare la politica

Ovviamente, non sarebbe Italia senza un po’ di drammi politici. Antonio Tajani, con la sua consueta pacatezza, ha dato chiarimenti a margine di un evento all’ambasciata italiana presso la Santa Sede. “Le immunità ci sono e le rispettiamo”, ha detto laconicamente il ministro. Poi, per sicurezza, ha aggiunto: “valuteremo con i nostri alleati cosa fare”, il che suona vagamente come “ne parliamo poi, parola di scout”.

Nel frattempo, l’opposizione non si è fatta sfuggire l’occasione per alzare la voce: il Pd e il Movimento 5 Stelle hanno chiesto che venga rispettata la decisione della Corte Penale Internazionale. Definendo la politica del governo israeliano una “follia criminale”. Insomma, come sempre, l’Italia si distingue per la sua unità d’intenti.

Foto: biography.com

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