SETTANTACINQUE anni fa il mondo scoprì i devastanti e letali effetti dell’arma atomica. Alle 8.15 del mattino del sei agosto 1945, infatti, al quinto anno di guerra, gli americani sganciarono la prima bomba atomica (denominata ‘Little boy’) sulla città giapponese di Hiroshima, causando immediatamente settantamila morti, che arriveranno quasi a duecentomila successivamente. Tre giorni dopo fu la volta di Nagasaki (la bomba era denominata ‘Fat man’). Qui i morti totali furono circa ottantamila.
Le due città furono letteralmente spazzate via dalla furia atomica, tra onda d’urto, incendi e ondata di calore che fece sparire nel nulla migliaia di persone; di alcune di loro è rimasta solo l’ombra sul muro. Per non parlare poi della catastrofe da radiazioni, i cui effetti sono stati visibili per decenni, e che hanno causato migliaia di morti successive da avvelenamento.
Ancora oggi molti storici si domandano perché gli americani decisero di usare i due ordigni contro l’impero del Sol Levante. Una cosa è certa: erano tutti, favorevoli e contrari all’uso delle bombe atomiche, perfettamente consci dei loro micidiali effetti. Purtroppo prevalsero i falchi e la storiografia è più o meno concorde su tre importanti punti: i giapponesi non si sarebbero arresi facilmente nella continuazione della ‘guerra tradizionale’ sul loro territorio nazionale: gli americani se ne resero conto durante la Battaglia di Okinawa, che costò loro ben 12 mila morti: una lotta sul suolo nazionale giapponese avrebbe provocato molte altre perdite, quindi occorreva fiaccare e demoralizzare il Giappone, nonché impaurirlo con il terrore per costringerlo ad una resa immediata (come del resto accadde);
il secondo motivo fu la ragione dei militari di vedere e constatare gli effetti reali dell’atomica, non solo a livello di esperimento; la terza ragione fu sostanzialmente politica, ovvero quella di mostrare i muscoli non solo contro l’ormai agonizzante impero giapponese, ma soprattutto nei confronti dell’Unione sovietica, che aveva appena sconfitto la Germania e invaso mezza Europa. Non per nulla Stalin, impressionato dalle atomiche americane, decise di accelerare la corsa al nucleare militare, e si ritiene che anche da questo effetto sia nata la Guerra fredda.
Chi ci andò di mezzo fu, come sempre in guerra, la povera gente. L’orrore atomico ha lasciato una profonda ferita in tutto il mondo, ed ancora oggi non è del tutto guarita. Per capire cosa è stata l’atomica, consigliamo la lettura di un capolavoro, il ‘Diario di Hiroshima’, del dotto Michihiko Hachiya, che sopravvisse alla bomba e fu uno dei primi soccorritori. Un libro che cambia la vita.