Ai primi di novembre sui social è scoppiato il caso di Hanane Hammoud, la professoressa di matematica di origine libanese, docente dell’H-Campus di Roncade, Treviso. La prof aveva pubblicato una “storia” su Instagram dai contenuti antisemiti.
Una frase scritta per rabbia
Non sono stati i soli utenti dei social a parlare della singolare vicenda, anche i media nazionali e in particolar modo la stampa locale ha dato risalto allo spiacevole episodio.
La docente in un momento di indignazione aveva scritto la frase: “Andate all’inferno, Hitler aveva ragione su voi ebrei”. Hammoud era stata “beccata” da una studentessa che ne aveva parlato coi genitori e tutta la cosa era finita sulla chat della classe.
La professoressa si era scusata con gli studenti, con le famiglie e con l’Istituto, spiegando che era stato un gesto dettato dalla rabbia del momento. Aveva anche rimosso quel testo, ma ormai il danno era fatto. Sul caso era intervenuto il ministero dell’istruzione promettendo di attivare ogni azione necessaria per contrastare questo tipo di atteggiamenti.
La sospensione e le dimissioni
L’istituto sospese temporaneamente la professoressa in attesa di decidere se fosse il caso di licenziarla, ma lei ha anticipato le decisioni presentando le sue dimissioni. Probabilmente la scelta di Hammoud di lasciare quella scuola è stata giusta, poiché la sua figura di educatrice era ormai compromessa. Meglio tentare di ripulire l’immagine cercando occupazione altrove.
Le idee personali (qualunque esse siano) non possono essere pubblicizzate quando si ricoprono ruoli delicati come appunto quello dell’insegnante. Non spetta a chi è deputato all’insegnamento di una materia scolastica, la diffusione di un pensiero politico. E comunque la si pensi, al riguardo della questione israelo-palestinese, non è certo da una insegnante di matematica che ci si attende un giudizio.
Foto tratta dalla rete