Coronavirus in Sicilia, il presidente della Regione Nello Musumeci in merito all’aumento dei contagi da coronavirus in Sicilia, come riporta livect.it, ha dichiarato: “Saranno i numeri che ci diranno se dobbiamo chiudere di nuovo tutto”.
“Ho lanciato un appello 15 giorni fa mi pare che questo appello non sia stato raccolto e quindi non escludo che ci possano essere misure ulteriormente restrittive. Nel frattempo sono stati chiusi alcuni esercizi commerciali, pensiamo nei prossimi giorni, con le forze dell’ordine, preposte a questo servizio, di chiuderne altri perché i gestori non impongono ai propri clienti il rispetto delle norme di prevenzione e di cautela.
Al tempo stesso rinnovo l’appello a tutti per poterci godere questa estate in relax ma con qualche piccolo sacrificio. La mascherina, il distanziamento, mantenere un metro di distanza, penso che sia il minimo per evitare di fare concorrenza alle Regioni del Nord in termini di coronavirus. Siamo stati così bravi per 3 mesi con la linea della fermezza e del rigore. Credevo di poter avere fiducia nella responsabilità dei siciliani non vorrei ricredermi”.
“Noi andiamo avanti con la nostra ordinanza. Pare che Roma debba rivedere alcune cose. Riteniamo che sia giusto. I siciliani che rientrano da quei Paesi dove il dato epidemiologico è particolarmente grave allarmante possano e debbano sottoporsi alla quarantena e al tampone. Speriamo che il dato nei prossimi giorni ci dia ragione, nel senso che questi provvedimenti possano servire a far calare l’impennata e quindi tornare a goderci le vacanze fino a ottobre in un contesto di assoluta serenità”. Sono dichiarazioni del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.
“Non siamo in zona rossa ma abbiamo il dovere di chiedere a tutti una responsabilità nei comportamenti. Si può fare turismo con la dovuta cautela, senza essere strafottenti anche perché il diritto alla salute credo sia prioritario”.