Simone Di Ventura consigliere del Comune di Monterotondo

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Incontriamo Simone Di Ventura consigliere del Comune di Monterotondo

di Ruggero Paolillo

Il praticante avvocato Simone Di Ventura, nel 2019 si era candidato come sindaco al Comune di Monterotondo con l’obbiettivo di sfidare il sistema di potere della sinistra locale, sfiorando il traguardo storico del ballottaggio e la vittoria sfuggita per un soffio.

Oggi è Consigliere Comunale all’opposizione dell’Amministrazione Comunale di Riccardo Varone, Sindaco di Monterotondo, funzione che svolge nel controllo dell’azione di governo, passando alla lente le delibere della giunta, le determine dirigenziali, nonché gli atti relativi agli appalti pubblici.

Purtroppo, spiega il Consigliere di Bene Comune -associazione di ispirazione civica- proprio la trasparenza amministrativa è il vero vulnus del governo di sinistra.

Una semplice richiesta di accesso agli atti viene spesso negata” afferma Di Ventura “impedendo ai consiglieri di svolgere la loro azione di controllo sull’operato di chi amministra, non un optional ma un obbligo di legge”.

Buongiorno consigliere, cosa pensa del lavoro di questa giunta dopo due anni di governo?

“Non sta andando al meglio. Sarebbero stati necessari una discontinuità, un cambio di passo per cambiare il volto di questa città. L’avremmo fatto noi se chiamati a governare, la compagina che sostiene Varone invece indugia, sottomessa alle politiche che sempre prevalgono sulle reali esigenze dei cittadini.

Simone Di Ventura

Così, problemi come il degrado urbano, la mancanza di sicurezza chiaramente percepita dalla comunità, l’abbandono in cui versano il centro storico, le periferie e Monterotondo Scalo, restano irrisolti. La troppa continuità nell’azione di governo non garantisce la risoluzione delle criticità, stanno lì da tanti anni e, come diceva Leo Longanesi, la rivoluzione non la possono fare perché conoscono tutti, troppo amici e amici degli amici …”

Cosa pensa della vicenda dell’APM?

“Quella dell’APM è una vecchia vicenda paradossale e al tempo stesso scandalosa. L’ex Presidente è stato scelto per la terza volta membro del consiglio di amministrazione, secondo criteri clientelari e nell’ambito di un sistema di spartizione delle poltrone che caratterizza la sinistra in questa città. Una scelta che si è rivelata essere contro la legge, e che a mio avviso ha determinato un danno economico al Comune anche d’immagine. Situazioni che ho denunciato pubblicamente, informando il Prefetto di Roma, L’Agenzia Nazionale Anticorruzione, il Ministero dell’interno. Uno scandalo maturato all’interno di una Azienda Pubblica che continua a bruciare soldi senza garantire servizi adeguati a quei cittadini che, va ricordato, pagano la Tari tra le più alte del Lazio”.

Sappiamo che il Covid ha danneggiato la scuola e il divieto di fare attività sportiva, lei cosa ne pensa?

“Purtroppo è vero, questa pandemia ha colpito alcune categorie sociali più di altre. Soprattutto le partite IVA, il commercio, i gestori di palestre, impianti sportivi, i ristoratori, categorie ridotte al collasso per le quali si sarebbe potuto e dovuto dare di più anche a livello comunale. Mi sono combattuto in Consiglio Comunale perché una amministrazione, ahimè rimasta sorda, pensasse a sgravi tributari, a ristori extra per i non garantiti, a differenza dei lavoratori dipendenti.

Anche i giovani sono stati colpiti duramente nella socialità che è giusto vivere a quell’età, se riflettiamo questo virus sta togliendo ai ragazzi un pezzo di vita importante che nessuno di noi potrà restituire. D’altro canto, abbiamo spesso assistito a comportamenti irresponsabili legati alla movida fuori controllo nelle strade e piazze del centro storico gente assembrata e senza mascherina lasciata agire impunemente, senza controlli. Si sarebbe dovuto fare di più, ma questa è responsabilità del Sindaco. È lui che governa”.

Visto che parliamo anche di ambiente, cosa pensa della potatura degli alberi della Passeggiata?

“Ho inoltrato una richiesta di accesso agli atti chiedendo di visionare i pareri degli agronomi sullo stato di salute degli alberi abbattuti in generale nel centro storico, in Via Vincenzo Federici e in Via Serecchia. In questa vicenda continua a mancare la trasparenza degli atti prodotti da questa amministrazione, come se si avesse qualcosa da nascondere.

Ci sono pareri o ha deciso il Sindaco perché sì è reso conto che gli alberi intralciavano i progetti di riqualificazione di alcune strade tra cui la Passeggiata? È incredibile che la salvaguardia delle alberature non sia stata tenuta nella giusta considerazione dai tecnici progettisti. Uno scempio ambientale che si poteva evitare?

Grazie Consigliere!


Pubblicato su “I FATTI area metropolitana” Edizione aprile 2021


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