In vendita le piastrine e gli oggetti personali dei caduti dell’Armir, la scoperta.
Fu una disastrosa campagna quella che gli italiani affrontarono durante la Seconda Guerra Mondiale cercando di invadere la Russia.
L’8ª Armata italiana (conosciuta anche come Armata italiana in Russia – ARMIR) fu la grande unità che tra il 1942 e il 1943 operò sul fronte orientale in appoggio della Wehrmacht impegnata sul fronte di Stalingrado.
Si stima che nelle steppe russe, siano deceduti fino a 90.000 italiani, morti prevalentemente per malattie e congelamento, ma soprattutto come prigionieri.
Si pensa che siano stati fatti 70.000 prigionieri tra gli italiani, di cui 22.000 non giunsero vivi ai campi di concentramento con le famose “marce del davaj”, cadendo per gli stenti o per le percosse delle guardie sovietiche.
Altri 38.000 morirono nei campi e solamente 10.032 soldati tornarono a casa, gli ultimi 12 solamente nel 1954.
Fatta questa indispensabile premessa storica, va anche detto che ad oggi gli appassionati di Metal Detector continuano a tirare fuori dalla terra interi carrarmati e motociclette seppelliti dai tedeschi in ritirata, trovando spesso anche dei cadaveri.
Bazzicando sopra un gruppo italiano di appassionati del settore, abbiamo rilevato la denuncia di un utente, correlata di foto delle piastrine, che testualmente riporta
Vorrei condividere con tutti voi le immagini di questi piastrini che attualmente, per disgrazia sono tutti in vendita da un e-bayer russo a 100 $ l’un per l’altro. Ho controllato, nella banca dati del ministero della difesa, e purtroppo si tratta di dispersi… Quindi adesso potremmo dire che non sono più dispersi… Qualcuno laggiù a ritrovato i resti o le salme… Mi sembra realmente doveroso cercare di informare le famiglie per fare sapere che i loro congiunti, non sono dispersi… Da qualche parte vicino al Don si sono ritrovati i loro poveri resti. Faccio questo post, perché lo stesso venditore sta proponendo circa 10 piastrini, mi fa pensare che abbia potuto ritrovare un cimitero di guerra o qualcosa di simile.. Magari qualcuno del gruppo sa come informare le autorità del ministero…
Una scoperta grave e per la quale ci auspichiamo le autorità si muovano al più presto per identificare il venditore russo e requisire il materiale utile all’identificazione dei nostri militari ed eventualmente recuperare i resti a cui dare degna sepoltura.
Sarebbe anche utile, visti i buoni rapporti che ci sono attualmente con la Russia organizzare una campagna di scavi laddove si siano concentrati la maggior parte dei combattimenti e riportare a casa i nostri ragazzi, ormai dimenticati da troppo tempo in terra straniera.
Questo perché crediamo che chiunque, anche il peggiore degli invasori abbia diritto ad avere una sepoltura dignitosa e la preghiera dei propri cari, in questo caso i discendenti …