L’agenzia Standard & Poor’s ha pubblicato le tabelle e ha confermato il rating BBB dell’Italia con outlook stabile. Intanto il Fondo monetario internazionale esorta a intervenire sul debito, perché la previsione è che il Pil dell’Italia “si sgonfierà” una volta concluse le spinte del Pnrr e del Superbonus.
Un Def troppo ottimistico
I numeri sarebbero quindi meno rassicuranti delle stime del Def, il Fmi prevede infatti sia per quest’anno che per il prossimo, una crescita solo dello 0,7%. (invece nel Def è indicata all’1 per cento). Mentre il debito diretto, secondo il Fondo monetario internazionale, al 140,4% nel 2025. (Il quadro tendenziale del Def invece indica una soglia sotto il 140%).
Nel “Fiscal Monitor” Il Fondo monetario internazionale aveva chiesto al governo maggiori sforzi di bilancio.
2026 verso una crescita contenuta
Ora gli economisti indicano il 2026 con una crescita di appena lo 0,2%. Spiegano che la crescita è rimasta intorno al potenziale (in questi anni) grazie alla spinta europea del Next Generation Eu che ha permesso il rilancio degi investimenti. Nel 2026 però quella spinta finirà, col Superbonus che arriva a esaurimento e il Pnrr che resterà ma con meno forza. Ci sarà un’impennata del debito fra due anni al 142,6%. (Il Def la indica sotto al 140%).
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