Si è acceso lo scontro tra gli ambientalisti del Vas e il comune di Subiaco a seguito della decisione di dare il luogo in gestione .
Il Comune ha infatti proposto un bando per limitare gli accessi con un biglietto di ingresso.
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A tal proposito il Comune aveva spiegato che si trattava di una misura volta a proteggere il laghetto dalla situazione di degrado in cui versa.
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LE MOTIVAZIONI
Gli ambientalisti del Vas asseriscono che “il comune di Subiaco non avrebbe chiesto ed attivato presso la Direzione delle Regione Lazio la procedura di Valutazione di Incidenza Ambientale né tantomeno sia stato richiesto il necessario nulla Osta dell’Ente Parco dei Monti Simbruini”-come dichiarato a La Repubblica.
Secondo gli ambientalisti il Comune avrebbe previsto ingressi fino a 90 persone, senza tenere in considerazione il fatto che luogo è un mini habitat per specie a rischio estinzione.
Il laghetto conosciuto ai più è saltato alle Luci della ribalta a seguito di un articolo uscito l’anno scorso che fece riversare in massa migliaia di persone.
In virtù di ciò, sarebbe stato opportuno lasciare cadere nell’oblio la notizia, oppure consultarsi con gli organi competenti prima di pubblicare il bando. il rischio concreto è che la fama del Laghetto accresca portando ad aumentare un turismo di massa nocivo al fragile ecosistema che ospita.
Il laghetto di San Benedetto è inoltre un’area archeologica visto che è uno degli ultimi rimasugli dell’opera ingegneristica dello sbarramento dell’ Aniene occorso in epoca romana per sollazzare Nerone.
L’imperatore romano aveva Infatti costruito la sua villa sulle sponde creando dei laghetti che diedero appunto il nome di Subiaco alla città (sub lacum, sotto i laghi).
IN CONCLUSIONE
Comunque vada, se abbiano torto o ragione gli ambientalisti, o il Comune, resta il fatto che una bellezza naturale del territorio non sarà più di libero accesso (gratuitamente), nemmeno per quelle romantiche coppie che per secoli si sono scambiate baci al chiaror di luna sotto il magico incessante scrosciare della cascata