Patrizia La Fonte omaggia le sue origini e porta sul palco del teatro 7 Off di Roma la Toscana di inizio Seicento: Donna Bisodia e i Santi Inventati – scritto e diretto dalla stessa attrice – andrà in scena nella Capitale dal 7 al 10 dicembre, subito dopo Brindisi e Firenze.
“Volevo scrivere un omaggio alle mie tradizioni – spiega l’autrice – Le usanze dei miei nonni, quelle toscane, ricche di filastrocche e credenze. Parlando con alcuni amici mi sono imbattuta in questo personaggio di cui scrisse lo stesso Antonio Gramsci, incuriosito dal culto sviluppatosi intorno a esso. Gramsci lo cita in merito alla Sardegna, ma se ne hanno testimonianze anche in Emilia Romagna e Toscana”.
“Donna Bisodia è un personaggio che non esiste, una figura nata da uno strafalcione – spiega l’attrice – Quando si recitava il Pater Noster in latino, la gente pregava senza sapere cosa stesse realmente dicendo e il da nobis hodie divenne, a furia di ripeterlo e trasmetterlo sbagliato, Donna Bisodia, figura ritenuta da molti, per secoli, una santa”.
Patrizia La Fonte è una donna dai molti versanti, una personalità eclettica che riversa queste caratteristiche nei suoi lavori:
“Mi sono immaginata una signorotta di campagna, vedova e ricca, devota a tutti santi. La casa della donna viene frequentata regolarmente da un abate – impersonato da Giuseppe Palasciano – che cerca di dissuaderla dalle false credenze. Si tratta di uno spettacolo disincantato e giocoso, intriso di culti, filastrocche, proverbi, giaculatorie e canzoni popolari; sebbene colta, è un’opera di completa evasione. In Donna Bisodia volevo una presenza musicale di un certo rilievo e l’ho trovata in un clarinettista – flautista – percussionista che vive a Firenze (Ugo Galasso, grande conoscitore della materia dell’improvvisazione) e in un attore – cantante che vive a Milano, (Giuseppe Palasciano)”.
Donna Bisodia non è l’unico spettacolo, con Patrizia La Fonte protagonista, ad affrontare il tema della credulità della gente:
“La società ha sempre bisogno di credere in qualcosa – afferma l’attrice – Anche nell’adattamento de La morte della Pizia di Dürrenmatt (spettacolo che tornerà in scena a marzo) si prende di mira la facilità con cui le persone credono a tante delle fake news diffuse dai mezzi di comunicazione, soprattutto se in linea con il proprio pensiero. La considerazione che ne esce fuori è amara: il mondo non è cambiato e gli uomini conservano il desiderio di voler sapere sempre di più; la realtà non basta e ci si smarrisce di continuo”.
Si tratta di due lavori teatrali con punti di contatto ma diametralmente opposti.
Non solo teatro per Patrizia La Fonte: Senza età è un road movie girato in sequenza tra Padova e Almeria in Spagna con un camper e una panda; diretto da Stefano Usardi e realizzato con una troupe ridottissima, racconta la storia di un ragazzo (impersonato da Jacopo Garfagnoli) che, in fuga dalle forze dell’ordine, trova riparo in una RSA dove incontra un’anziana signora (Patrizia La Fonte) che gli chiede di portarlo con sé. Qui, a farla da padrone, il tema degli anziani abbandonati nelle case di riposo anche se ancora pieni di vita ed energie e quello del viaggio, formativo ed energizzante. “Sta girando per i festival – racconta la protagonista – Ma sarebbe importante riuscire a portarlo nelle sale”.