Tor Pignattara vede l’ospedale Vannini invaso da cittadini bengalesi in fila per fare il tampone
Mentre in Bangladesh oltre 10mila persone sono pronte a fuggire per raggiungere l’Italia, l’ospedale Vannini di Tor Pignattara vede fuori dai suoi edifici decine e decine di cittadini bengalesi, in ordinata fila, e nel rispetto di tutte le norme anti-covid, nonostante il caldo, per effettuare i tamponi per il Covid-19.
L’ordine si interrompe per un momento quando il drive che la ASL Roma 2 ha messo a disposizione, ha chiuso i battenti. Poi, sempre con ordine si riavviano verso casa, ma con la promessa di tornare fino a quando non avranno effettuato tutti il tampone.
L’emergenza “Bangladesh” ha portato il premier Giuseppe Conte ad una scelta obbligata, quella di bloccare i collegamenti con la capitale bengalese. In una intervista al canale spagnolo ” La Sexta” ha detto:
“Siamo stati costretti a sospendere per una settimana i voli dal Bangladesh. L’altro giorno abbiamo scoperto che al di là della quarantena un buon 20 per cento erano soggetti positivi al Covid, questo significa che in partenza non c’erano controlli”, ha sottolineato il presidente richiamando di fatto i Paesi più colpiti dalla pandemia ad avere più “responsabilità e attenzione”.
Nel frattempo, un commento forte arriva dal presidente dell’associazione “Italbangla”, Mohammed Taifur Rahman Shah che, ha proposito del bengalese 53enne atterrato in Italia lo scorso 23 giugno e risultato positivo al covid-19 e, nonostante la ASL gli avesse raccomandato la quarantena, se ne è andato in giro per l’Italia senza problemi, ha detto: “Si tratta di uno sprovveduto, ma il governo avrebbe dovuto vigilare”,
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