L’inchiesta della DDA di Genova travolge il presidente della regione Liguria, Giovanni Toti. Raggiunti da provvedimenti cautelari tutti gli uomini della sua sfera politico-imprenditoriale e persone collegate a “Cosa nostra”. Per tutti, il gip del tribunale di Genova ha emesso misure cautelari per diverse ipotesi di reato. Ad eseguire le misure è stata la Guardia di finanza, su richiesta della Procura del capoluogo ligure.
L’inchiesta era iniziata circa quattro anni fa.
GIOVANNI TOTI
Il governatore della Liguria è accusato di corruzione nell’esercizio della funzione e per azioni contrarie ai doveri d’ufficio. Per Toti sono scattati gli arresti domiciliari.
PAOLO EMILIO SIGNORINI
Sull’ex presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, grava l’accusa di corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio. Per Signorini è stata disposta la custodia cautelare in carcere.
ALDO SPINELLI
Per l’imprenditore nel settore logistico ed immobiliare, l’accusa è di corruzione nei confronti di Paolo Emilio Signorini e del presidente della Regione Liguria. Spinelli finisce ai domiciliari.
ROBERTO SPINELLI
Figlio di Aldo, imprenditore nel settore logistico ed immobiliare, è accusato di corruzione nei confronti del Presidente della Regione Liguria. Per lui viene applicata la sola misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale.
MAURO VIANELLO
Imprenditore che opera nell’ambito del Porto di Genova. Accusato di corruzione nei confronti di Paolo Emilio Signorini. anche per lui è stata applicata la sola misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale.
FRANCESCO MONCADA
Consigliere di amministrazione di Esselunga, accusato di corruzione nei confronti del presidente della Liguria, Giovanni Toti. A suo carico la sola misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale.
MATTEO COZZANI
Il Capo di gabinetto del governatore della Liguria, è accusato di corruzione elettorale, con l’aggravante mafiosa per aver agito in favore di Cosa Nostra, Nello specifico a vantaggio del clan Cammarata del ‘mandamento’ di Riesi (Caltanissetta) con proiezione nella città di Genova. Cozzani è accusato anche di corruzione per l’esercizio della funzione. Per lui, gli arresti domiciliari.
ARTURO ANGELO TESTA e ITALO MAURIZIO TESTA
Sui fratelli Testa pesa l’accusa di corruzione elettorale, aggravata per aver agevolato Cosa Nostra. Per entrambi scatta l’obbligo di dimora nel Comune di Boltiere (Bergamo). Accusati di aver promesso posti di lavoro, in occasione delle elezioni regionali in Liguria del 20 e 21 settembre 2020, per ottenere voti dagli elettori, appartenenti alla comunità riesina di Genova e comunque siciliani, verso la lista ‘Cambiamo con Toti Presidente’ e verso il candidato Stefano Anzalone. quest’ultimo indagato indagato anche lui, ma non colpito da provvedimenti. Arturo Angelo Testa e Italo Maurizio Testa sono iscritti a Forza Italia, e ora il partito ha deciso per la loro sospensione. Arturo Testa lavora al Consiglio regionale della Lombardia come collaboratore del gruppo di FI.
VENANZIO MAURICI
Pensionato, ex sindacalista della Cgil, Su di lui l’accusa di corruzione elettorale, aggravata per aver agevolato Cosa Nostra, in particolare il clan Cammarata di Riesi con proiezione su Genova. Disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. La Cgil lo ha sospeso.