Trevi Nel Lazio, Consiglio Comunale straordinario sulla questione Acea

Con una nota dalla casa comunale di Trevi, il Sindaco l’avv. Silvio Grazioli  comunica che sta per essere convocato per il 30 giugno il Consiglio Comunale straordinario in relazione alla nomina del Commissario da parte della Regione Lazio per il Servizio idrico integrato.

Una nota molto chiara, che disapprova l’atteggiamento speculativo sulla questione, mostrato dal gruppo di minoranza “Unione e Cambiamento”, la cui ostinazione visionaria rispecchia perfettamente l’immagine del Don Chisciotte, citato in un momento di sproloquio, dal consigliere di minoranza Pietro Bianchini,  infatti anche “Unione e Cambiamento” …scambia   i mulini a vento per giganti dalle braccia rotanti,  burattini per demoni… insomma per  loro, il Sindaco Silvio Grazioli e la sua maggioranza rappresentano il “male oscuro” che sta distruggendo Trevi, e che Bianchini piace anche indicare come la “fuffa”.

« Il Sindaco comunica – si legge nella nota-  che sta per essere convocato per il 30 giugno il Consiglio comunale straordinario per la trattazione del problema relativo alla nomina del Commissario da parte della Regione per il Servizio idrico integrato. Tale situazione si protrae da oltre venti anni e l’argomento è particolarmente complesso pertanto è da condannare senza se e senza ma qualunque speculazione a fini propagandistici, perché chi specula su un argomento così importante è come se speculasse sulla pelle dei cittadini, i quali sanno bene che se arriva un Commissario a sostituire il Consiglio comunale, la Giunta ed il Sindaco, è perché il Consiglio comunale, Giunta e Sindaco non hanno adempiuto a degli obblighi di legge perché se l’avessero fatto, ovviamente il Commissario non sarebbe venuto, e questo, cari amici della minoranza, lo capiscono tutti, è necessario che vi sia un senso di responsabilità di appartenenza alla nostra comunità e si cerchi di fare una battaglia comune perché ognuno può pensarla come vuole, ma quando vengono toccati gli interessi fondamentali del nostro Paese è necessario essere uniti, altrimenti facciamo il gioco di una politica che invece di valorizzare le piccole realtà, tende a mortificarle ed a disgregarle. Già abbiamo detto che tutto nasce da una legge nazionale, la c.d. legge Galli, che ha stabilito che l’acqua deve essere gestita non più dai singoli Comuni ma da ambiti territoriali.

Successivamente, la legge regionale ha individuato gli ambiti di riferimento che coincidono largo modo con le cinque Province del Lazio; Frosinone, Latina, Rieti Viterbo e Roma. Trevi e Filettino sono stati inseriti nell’ambito e nella provincia di Roma, tant’è che noi partecipiamo all’Assemblea territoriale della provincia di Roma, dove però per diritto il sindaco di Roma è Presidente ed ha la maggioranza assoluta dei voti (ricordiamo che il Comune di Roma è anche il proprietario dell’Acea ed il Sindaco di Roma nomina il Presidente e l’Amministratore delegato di Acea stessa).

Chiarito questo, in tutti gli altri ambiti territoriali la Regione ha mandato i commissari nei vari comuni a Frosinone, Viterbo, Latina e Rieti, la provincia di Roma è stata l’ultima a muoversi in tal senso, e questo ci ha consentito di arrivare fino ad oggi. Nel frattempo –continua il comunicato-  nel corso degli anni sono uscite una serie di deroghe, la prima nel 2008 che consentiva la gestione ai Comuni che avessero meno di mille abitanti e che gestissero il ciclo integrato del Sistema idrico, vale a dire acquedotto, fognatura e depuratore e gli unici Paesi tra i 370 del Lazio che si trovano in questa situazione sono i Comuni di Filettino e Vallepietra i quali gestiscono la rete idrica, la fognatura ed il depuratore.

Nel 2015 è uscita un’altra norma che consente anche ai Paesi con più di mille abitanti di gestire il Servizio idrico integrato, purché abbiano la gestione completa dell’acquedotto, della fognatura e del depuratore. Queste sono le condizioni previste dalla Legge.

Purtroppo il Comune di Trevi, e questo lo dobbiamo dire chiaramente altrimenti prenderemmo in giro i cittadini, non ha queste condizioni; perché gran parte dell’acqua ce la fornisce l’ACEA esattamente 10 litri al secondo.

Questo succede fin da 1923 vale a dire dalla costituzione del consorzio del Simbrivio, infatti nei primi anni ‘30 il senatore Leopoldo Delfino Parodi istituì un consorzio per poter avere l’acqua agli altipiani, alla sua villa in primo luogo ma anche a quella dell’ing. Bandini, al marchese Paolucci di Calboli, alla contessa Confalonieri ed alle tante persone che a mano a mano costruivano la casa agli Altipiani di Arcinazzo ed al comune di Trevi. in particolare per le fontane pubbliche, ovviamente negli anni ‘60 e ‘70 è cresciuta l’esigenza di acqua ed alla fine degli anni ‘70 con la captazione del Ceraso l’erogazione è stata ulteriormente aumentata.

Fino al 2013, il comune di trevi pagava l’acqua prima al Simbrivio poi all’Acea che ha assorbito il Consorzio del Simbrivio sempre in base a quella legge circa 73.000 euro l’anno più 2.500 euro che versava al consorzio Parodi, che anche quello è stato assorbito dall’ACEA, anche se non definitivamente, sempre in base alla Legge galli. Dal 2014, esattamente con determina del 07/04/2014 n. 56/18, la Regione Lazio ha tolto il pagamento di 10 litri di acqua al secondo. Quindi ricapitolando durante l’anno il comune di Trevi utilizza 15 litri al secondo, 5 derivano dall’acquedotto della Cardellina che vene utilizzato per Trevi e 10 ci vengono dati dall’Acea per gli altipiani. Nel periodo estivo soprattutto ad agosto, viene integrata la sorgente di Capo d’acqua per gli altipiani con le pompe che vengono accese 5/6 ore al giorno, mentre per Trevi entra in funzione il pozzo che sta al Piaggio.

Questo per quanto riguarda la fornitura di acqua, mentre la fognatura per metà viene gestita dal Comune di Trevi esattamente il centro storico, per l’altra metà dal Consorzio CORECALT che è parte degli Altipiani e via dei Forestieri a Trevi. Mentre il depuratore viene gestito dall’Acea. Quindi ricapitolando ci sono 4 gestori in questo momento del Sistema idrico integrato del Comune di Trevi nel Lazio che sono il Comune di Trevi, l’Acea ATO2, il Corecalt ed il Consorzio Parodi assorbito dall’Acea ma ancora formalmente in piedi.

Questa è la situazione che credo non ci sia in qualsiasi altra parte d’Italia, nemmeno a Milano o Torino, per cui è chiaro che i cittadini debbono rendersi conto di questo e la minoranza non deve speculare perché ovviamente dinanzi a questa situazione noi partiamo fortemente svantaggiati.

Nonostante questo, il comune di trevi si è rifiutato di fare gli atti previsti dalla legge ecco perché la regione ci manda il commissario. Il commissario quando verrà non starà a sentire quello che dice quello o quello che die quell’altro chiamerà il segretario comunale gli farà fare delibera di Consiglio e delibera di Giunta e firmerà la convenzione con l’Ambito territoriale; alle spalle di Giunta, Consiglio e Sindaco.

Noi, a questo stato di cose, vogliamo opporci ed abbiamo pochi strumenti per poterlo afre, e sono quelli ribaditi nella delibera 45 del 20/12/2018 che noi andremo a ribadire nel Consiglio comunale ovviamente ci sono anche altri aspetti che potranno essere utilizzati nel ricorso amministrativo ed in particolare la convenzione firmata nel 2008 tra Acea e comune di Trevi per il rifacimento della rete fognaria del centro storico dove non si prevedeva il passaggio del sistema idrico e la stessa determina della Regione Lazio dell’aprile del 2014 nella quale veniva riconosciuto uno storno di 10 litri al secondo al Comune di Trevi; oltreché il nostro Comune e le sorgenti anche quelle dalle quali ci da l’acqua l’ACEA si trovano all’interno di una zona protetta.

È bene ribadire  –conclude la nota- però che la battaglia è difficile come si evince dalla complessità della situazione che è stata descritta, e come si evince dalla determinazione dell’ATO2 e soprattutto del comune di Roma di assorbire il comune di Trevi nel sistema idrico integrato dell’ambito territoriale. » 

Dunque, con questa fotografia chiarissima della situazione, che fa una ricostruzione cronologica impeccabile, e rappresenta un elemento fondamentale per capire la realtà dei fatti, cosa che sfugge sempre alla “macchina del fango”, è opportuno  che per il bene della comunità, “Unione e Cambiamento” si unisca in questa battaglia con l’Amministrazione di Trevi.

 

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