In questi giorni due domande importanti hanno destato l’interesse della comunità trebana. “Chi avvelena i pozzi di Trevi?” e “Chi è l’arrogante venditore di fumo?”. Per giorni da quando sono stati elaborati questi due quesiti: l’uno quale “titolo distruttivo” di uno dei tanti post social del gruppo di minoranza “Unione e Cambiamento” e l’altro da una vecchia gloria della politica locale, i cittadini di Trevi hanno cercato una risposta, che è giunta nella giornata di ieri durante la seduta del Consiglio Comunale, seguita da molti su fb. Nella sala consiliare, con il primo punto all’ordine del giorno è stato dato il benvenuto al neo consigliere di minoranza Pietro Bianchini (nella foto), la cui nomina è stata ufficializzata ed avvenuta a seguito dell’improvvise dimissione del consigliere Franco Cerri e delle seguenti e tempestive dimissioni del primo e secondo dei non eletti, il Sindaco Silvio Grazioli, ha subito preso la parola sottolineando il comportamento scorretto e vergognoso del capogruppo di minoranza Vincenzo Cecconi, che in un post social il giorno precedente la seduta affermava in relazione all’ordine del giorno: “ …..n.4 interrogazioni presentate dalla minoranza, proposte mesi fa, ma che il nostro Sindaco, violando platealmente la legge, ha cercato in ogni modo di evitare. Infatti è dovuto intervenire il Prefetto di Frosinone ad obbligare il nostro Sindaco a portare le interrogazioni della minoranza in Consiglio Comunale. E Grazioli ancora insiste a dire che non è vero, continuando a mistificare la realtà …” . “Un comportamento vergognoso ed oltraggioso nei confronti del Sindaco –ha sottolineato l’avv. Silvio Grazioli in seduta rivolgendosi direttamente a Cecconi- il Prefetto non ha detto nè obbligato nessuno a portare in Consiglio le 4 interrogazioni della minoranza, le dichiarazioni del consigliere Cecconi sono totalmente false e si dovrebbe vergognare di usare addirittura la figura istituzionale del Prefetto”. Vane e prive di contenuto le giustificazioni del capogruppo di minoranza, al contrario sollecitato nei mesi scorsi dal Prefetto affinchè svolga un’opposizione costruttiva e non ingolfando la macchina amministrativa con le solite e ripetute interrogazioni, che oltretutto avevano già ricevuto risposta scritta dall’Ente. “Nella precedente seduta – continua il Sindaco Grazioli- si era concordato con il capogruppo di minoranza che le 4 interrogazioni sarebbero state portate nella prima seduta utile, cosa che è stata fatta. Invece lei (rivolgendosi a Cecconi) che cosa fa? Dichiara che il Prefetto di Frosinone ha obbligato il Sindaco ha portare le 4 interrogazioni in Consiglio, e sarei io a mistificare la realtà! Si deve vergognare”. E’ molto probabile che da questo avvio di seduta consiliare i cittadini abbiano trovato la conferma del dubbio amletico di “chi avvelena i pozzi di Trevi”. Affrontando poi il secondo punto all’ordine del giorno, ossia la proposta del gruppo di minoranza di un regolamento facebook per una pagina social istituzionale, visto che l’attuale profilo “Amministrazione Comunale di Trevi Nel Lazio” non da modo ai consiglieri di minoranza di poter interagire in quanto arginati . “Le comunicazioni istituzionali –ha ribadito il Sindaco Grazioli- vengono riportate sul sito istituzionale del Comune di Trevi Nel Lazio, il fatto che vi sia una pagina facebook denominata “Amministrazione Comunale di Trevi Nel Lazio” non ha nulla a che vedere con le richieste della minoranza, per il semplice motivo che quando un Ente istituzionale ha una pagina ufficiale su facebook la pagina viene identificata con un bollino colorato (modo in cui il social identifica appunto una pagina istituzionale) cosa che in questo caso non è”. “Mi preme sottolineare –ha continuato il Vice Sindaco Stefania Mari- che il contenuto del profilo dice chiaramente che è uno strumento del gruppo di maggioranza dell’attuale amministrazione. L’attuale consigliere Cecconi, è stato arginato da quel profilo già nella passata legislatura quando non era consigliere ma un semplice cittadino, a causa dei suoi interventi, che altro non erano che insulti ed offese, un atteggiamento che tristemente persiste, delineando quanta poca politica vi sia”. La seduta è continuata con la discussione delle 4 interrogazioni dei consiglieri di minoranza, che logicamente non sono rimasti soddisfatti dalle chiare risposte del Sindaco. Gli interventi offensivi degli ultimi giorni da parte del gruppo “Unione e Cambiamento” e vari sostenitori, rivolti anche al nostro giornale, rimarcano purtroppo la sterilità di contenuti, l’incapacità di trattare in modo concreto argomenti rilevanti per il territorio e di continuare il solito e vecchio copione. Si crea una verità diversa da quella reale, con una contro narrazione che arriva all’inverosimile, e se qualcuno contrasta questa “simulazione della realtà” con la realtà dei fatti, allora viene attaccato con insulti e fango, quindi da copione si ricorre al pietismo passando con abilità da carnefici a vittime. Davvero uno strano modo di fare politica, figuriamoci se questo poteva essere il modo di amministrare un paese, le bufale prima o poi vengono tutte scoperte, come quest’ultima in cui si voleva far credere che il Prefetto di Frosinone avrebbe costretto il Sindaco a portare in Consiglio le 4 interrogazioni della minoranza.