TREVI NEL LAZIO. Invocata la trasparenza

Questo difficile momento di emergenza nazionale, ha visto una fase iniziale di smarrimento da parte delle istituzioni, che si sono trovate a fronteggiare una cosa inaspettata e mai vista prima; ma ora, dopo 20 giorni di quarantena, dovrebbe esserci ormai una sorta di assestamento che permette alle istituzioni di comunicare con trasparenza ma soprattutto di coinvolgere le minoranze.

Prendiamo per esempio il caso di Conte, che ha subito aspre critiche da parte delle opposizioni, perché  non avrebbe mai coinvolto il Parlamento nelle decisioni, facendo decreti e decretini e forse anche qualche “decretinata”, con le fughe di notizie pre-decreto.

Allo stesso modo, sembrerebbe che l’amministrazione comunale di Trevi nel Lazio stia escludendo la minoranza dalle sue decisioni,  almeno secondo quanto affermato dalla pagina “Trevi volta pagina” su Facebook,  che ha pubblicato questo comunicato,  che riportiamo integralmente.

“EMERGENZA CORONAVIRUS

Come gruppo di minoranza vorremmo fare il punto circa la situazione determinatasi a seguito dell’emergenza che ancora stiamo vivendo.

Innanzi tutto registriamo l’impegno di tutti i cittadini al rispetto delle norme di cautela fissate nei DPCM che hanno determinato, ad oggi, la non presenza nel nostro paese di focolai di infezione, e siamo convinti che continuando con questa determinazione alla fine ANDRA’ TUTTO BENE.

Ci dispiace che il nostro consiglio della creazione di un Comitato Operativo Comunale, al quale avremmo partecipato anche noi per dare il nostro contributo non sia stato nemmeno preso in considerazione dall’amministrazione, sicuramente sarebbe stato utile.

Vero che dobbiamo riconoscere come l’Associazione della Misericordia con l’impegno eccezionale di sempre supplisce all’assenza di tale struttura, come all’assenza di una protezione civile organizzata, che in passato ha funzionato egregiamente nelle emergenze e che oggi non esiste più, come, ulteriormente, prendiamo atto, in questa occasione, dell’effetto dello smantellamento dell’ufficio di polizia urbana.

Ma questa discussione la rimandiamo a domani, passata l’emergenza, oggi ci sentiamo di consigliare all’amministrazione alcune azioni che riteniamo necessarie.

Reperimento e consegna a ciascun nucleo familiare dei dispositivi di sicurezza. mascherine soprattutto.

Attivazione da subito dell’erogazione dei buoni spesa alimentari e medicinali per l’importo assegnato al comune con il coinvolgimento dell’Associazione della Misericordia e nel pieno rispetto della normativa sulla privacy.

Copertura economica per i partecipanti ai progetti di inclusione sociale ed ex filo d’Arianna anche in questo periodo di fermo.

Destinazione e comunicazione di una utenza telefonica riservata alle problematiche relative all’emergenza Coronavirus cui tutti i cittadini possano far riferimento per ogni evenienza.

Verso queste ed altre iniziative sarebbe andato il nostro impegno se solo ci avessero permesso di assolvere il nostro compito di amministratori comunali a servizio del paese, ma anche in questo caso i nostri amministratori hanno preferito andare avanti da soli, come al solito.”

Inoltre, un altro messaggio è stato divulgato attraverso la pagina Trevi Agorà,  che invoca la trasparenza, sui soldi  messi a disposizione dallo Stato per i comuni e quelli che arriveranno dalla regione per fronteggiare l’emergenza.

“Con ordinanza n. 658 del 29/03/2020, il Capo del Dipartimento della Protezione Civile ha disposto, comune per comune, la ripartizione dei fondi per sostenere le famiglie più bisognose in questo momento di grande difficoltà.

TREVI RISULTA DESTINATARIO DI UNA SOMMA PARI AD € 14.344,69.

Non è una somma risolutiva, ma potrà costituire una boccata di ossigeno per tante situazioni.

Tra i destinatari sicuramente i nuclei già seguiti dai servizi sociali dei comuni. Oltre a questo dovranno essere individuati altri nuclei che, proprio a causa della situazione contingente, stanno subendo, maggiormente, gli effetti determinatisi dalla lotta al covid-19.

È soprattutto su questi ultimi che vanno ad appuntarsi le nostre attenzioni, come dovrebbero appuntarsi quelle di tutti, proprio perché non debbano esserci delle discrezionalità, ma esclusivamente valutazioni prestabilite e, per quanto più possibile, oggettive.

Questa nostra posizione è dettata, esclusivamente, nell’interesse dei cittadini che sono maggiormente in difficoltà, dovendosi garantire, loro, il massimo del sostegno possibile. Perché tutti abbiano ciò che gli spetta e perché nessuno abbia di più in danno ad altri.

Il momento è difficile e complicato, ma è anche l’occasione, se solo lo volessimo, per ritrovare una pace sociale che Trevi ha la tendenza a smarrire o a lasciarsela smarrire.

È per questo che continuiamo a sostenere che le risorse destinate dal Governo, cui si aggiungeranno quelle destinate dalla Regione Lazio, dovranno essere gestite in totale trasparenza, confermando, quindi, l’opportunità, se non la necessità, di istituire apposita COMMISSIONE, composta da membri di maggioranza, di minoranza e delle associazioni già impegnate in questo senso, per una valutazione oculata ed incontestabile.

A ciò deve seguire l’attribuzione alle ASSOCIAZIONI, che a Trevi hanno sempre operato, in questo settore di volontariato.

CE LA FAREMO!”

Resta Quindi da capire, se il sindaco di Trevi nel Lazio, Silvio Grazioli,  decida di accogliere le richieste della minoranza, oppure di proseguire da solo assieme alla sua giunta;  è tuttavia incontestabile che le richieste della minoranza sono legittime e coerenti, volte non a fomentare la solita diatriba politica,  ma a rendere un contributo ad affrontare una emergenza epocale, nella quale tutti, nessuno escluso dovremmo poter avere le armi per combattere.

 

Francesco Digiorgio