Trevi Nel Lazio, La polemica di “Unione e Cambiamento” sullo smaltimento dei rifiuti ingombranti

Senza dubbio il verbo che più si addice all’attività del gruppo di minoranza del Comune di Trevi Nel Lazio “Unione e Cambiamento” è: mi-sti-fi-cà-re , che vuol dire alterare, distorcere.  In questi giorni è stata alimentata ad arte la solita polemica,  riguardante questa volta una delibera di Giunta del Comune di Trevi Nel Lazio relativa alle disposizioni di smaltimento di rifiuti ingombranti, con un relativo costo da parte di chi smaltisce l’ingombrante. Una decisione a cui sono giunti il Sindaco l’avv. Silvio Grazioli  e la sua maggioranza,  e non è di certo il primo comune in Italia che attua tale disposizione, per regolarizzare lo smaltimento degli ingombranti.  Il Sindaco Grazioli lo ha spiegato chiaramente, ma come al solito i consiglieri di Unione e Cambiamento non accentano l’unica realtà esistente , e vogliono  appunto distorcere i fatti, infuocando gli animi sui social. “In relazione ad alcune polemiche emerse sui social –scrive il Sindaco Grazioli- inerenti la raccolta dei rifiuti ingombranti, in particolare all’inserimento di tariffe per lo smaltimento degli stessi, si precisa che il costo della raccolta dei rifiuti ingombranti è relativa al fatto che quando si acquista una cosa nuova e si smaltisce la vecchia, normalmente si paga al fornitore lo smaltimento, che tra l’altro è anche molto salato, se io compro un frigorifero e do indietro il vecchio il negozio fa pagare € 50,00 di smaltimento, se compro una lavatrice e smaltisco la vecchia, il negozio fa pagare una somma considerevole. Nel momento invece in cui si smaltiscono ingombranti che tra l’altro vengono chiamati tali perché sono dei rifiuti diversi, si paga una compartecipazione nello smaltimento. Le tariffe applicate sono inferiori a quelle applicate da molti comuni. Per fare un esempio per un frigorifero mediamente si paga € 25.00, invece il tariffario del Comune di Trevi è di € 22.00. Il pagamento degli ingombranti evita anche l’incresciosa situazione che si è verificata nelle altre giornate ecologiche che sono state fatte, in cui persone singole hanno smaltito fino a 6 televisori o 3 frigoriferi. Quando si porta a smaltire un ingombrante, questo deve essere caricato direttamente sullo scarrabile e non lasciato per terra, come purtroppo è successo in Piazza Bolivar agli Altipiani, e chi lascia ingombranti per terra si commette un reato penalmente perseguibile. Ogni volta che viene lo scarrabile e si smaltiscono i rifiuti è un costo aggiuntivo per il servizio che grava su tutta la comunità, ed è quindi giusto che vi sia un piccolo contributo da parte di chi smaltisce i singoli ingombranti”.  E’ nella democrazia che la minoranza politica di un Comune non condivida le scelte attuate dalla maggioranza, ci si può scontrare, si può discutere, ma in questi giorni sono uscite solo parole pesanti ed “un’istigazione indiretta alla rivolta” alla cittadinanza, addirittura c’è chi propone di abbandonare i rifiuti ingombranti per strada. Le disposizioni di un Comune , anche se non condivise, non possono essere materia di sobillazione al non rispetto delle regole, una minoranza costruttiva non lo fa specie se rappresentata da chi ha indossato una divisa. Leggere poi la lettera che invita il Sindaco e la maggioranza ad annullare la delibera di Giunta, è l’apice di un ragionamento snaturato, secondo cui questo modo di smaltire gli ingombranti : “è una ingiusta imposizione, opinione diffusamente riscontrabile sui social e pienamente condivisa da questo stesso Gruppo, rischia di incentivare, e non poco, il fenomeno dell’abbandono incontrollato dei rifiuti” questo secondo i commenti di alcuni sui social, dunque i social rappresentano  il termometro su cui “Unione e Cambiamento” valuta il suo modo di fare politica;  inoltre contribuisce , sempre secondo la minoranza, allo spopolamento del territorio, come se  smaltire quella volta al mese un ingombrante pagando è determinante perché un residente o proprietario di casa abbandoni il paese dove è nato, vive e lavora. Ed infine come tutte le azioni poste dalla maggioranza del Sindaco Silvio Grazioli anche questa è “fuorilegge”.    Se fosse una minoranza davvero attenta al territorio, che lavora per il bene del paese , l’invito che doveva fare è quello di coinvolgere l’Amministrazione Comunale di Piglio (che al momento non ha un’isola ecologica), a cui appartiene l’area di Retafani, che deve essere coinvolta in questa problematica, perchè come in tante altre problematiche che riguardano gli Altipiani di Arcinazzo, sfugge il controllo e si scaricano ingombranti di altri Comuni come Piglio, nello scarrabile di Trevi Nel Lazio. Ma questo ad “Unione e Cambiamento” non interessa perché  l’unico obiettivo è di fare  polemiche sterili, in risposta ad una sconfitta elettorale ancora dura da digerire.

 

 

 

 

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