“Quando la verità è evidente, è impossibile che sorgano partiti e fazioni. Mai s’è disputato se a mezzogiorno sia giorno o notte”. Così Voltaire, definiva una verità chiara ed evidente, talmente trasparente come le parole scritte dal Prefetto di Frosinone dott. Portelli (massima autorità istituzionale della Provincia) che ha richiamato il consigliere di minoranza del Comune di Trevi Nel Lazio Vincenzo Cecconi, invitandolo ad un maggior rispetto della macchina amministrativa, che non è a suo servizio, ma a servizio della collettività: “….al consigliere che legge per conoscenza (rivolto a Cecconi) si raccomanda il corretto e collaborativo esercizio del diritto di accesso agli atti che non può condurre ad una paralisi dell’attività amministrativa con istanze che con la loro continuità e numerosità determinano l’aggravio notevole del lavoro degli uffici ai quali sono rivolte”. Di sicuro un richiamo per nulla gradito al consigliere, che con una reazione imbarazzante, accusa anche la stampa, di ascoltare a suo dire “una sola campana”, avendo riportato un comunicato del Sindaco l’avv. Silvio Grazioli. Viene da sorridere per lo sguaiato atteggiamento del consigliere di minoranza, che tenta di negare l’innegabile. L’unica campana da ascoltare, ed in questo caso da leggere, sono le parole del Prefetto nella sua missiva, che in modo chiaro e cristallino dice le cose come stanno, e di certo la verità può far male a chi non vuole riconoscerla, e che dunque cerca di nasconderla gettando fumo, additando dei visionari disastri all’Amministrazione Grazioli. Forse il consigliere Cecconi avrebbe fatto meglio a non pubblicare la missiva del Prefetto, sarebbe stato un atto di rispetto verso il dott. Portelli, ed avrebbe evitato la “figuraccia” che ha fatto, ma al contrario il consigliere di minoranza ha voluto condividere pubblicamente con tutti il richiamo che il Prefetto gli ha rivolto. Il ruolo della minoranza è quello di svolgere un’opposizione costruttiva e produttiva negli interessi della comunità, certo è competenza della minoranza richiedere ed avere accesso a documentazione ed atti, ma se lo si fa in maniera spropositata con il fine ultimo d’ingolfare l’attività degli uffici comunali, allora è una minoranza inoperosa e lo fa ha discapito della collettività. Qual è il senso di portare le interrogazioni della minoranza in Consiglio, se hanno già avuto una risposta scritta? Se il Sindaco nel rispetto dei tempi, del regolamento e delle disposizioni normative ha già dato esaustiva risposta scritta, sarebbe insensato metterle all’ordine del giorno del Consiglio Comunale. Ma questo la minoranza non lo vuole accettare perchè gli fa comodo in modo distorto dar vita a delle contorte ricostruzioni vittimistiche, che devono reggersi sulle chiacchiere messe ad arte prodotte dalla macchina del fango, altrimenti non resisterebbero. La sindrome di Procuste, continua ad essere alimentata, e le uniche melodie che forse riecheggiano a molti che non dimenticano, sono quelle di “Trebantiqua” e quelle di “Thank you for the music” che avevano appiattito definitivamente Trevi che affondava come il Titanic. Avere un macchina amministrativa produttiva, visibile anche da altre amministrazioni lontane e vicine, è un bene per la collettività, per il territorio e un male per chi non vuole farsene una ragione, e che non ha digerito la sconfitta elettorale.