Si è tenuta la presentazione ufficiale di Unione e Cambiamento, il nuovo movimento politico che si appresta a concorrere alle amministrative per Trevi nel Lazio.
Il Gruppo è l’aggregazione spontanea di uomini e donne trebani, di qualsiasi età ed estrazione sociale, che desiderano mettersi in gioco per contribuire alla rinascita del paese e del territorio, colpito da un declino economico, culturale e sociale.
Una situazione che interessa anche i comuni limitrofi, ma in particolare Trevi nel Lazio, che negli ultimi anni ha subito decisioni amministrative inadeguate, secondo quanto replicano dal Gruppo che afferma come vi sia stata ” un’azione politica locale inconsistente, inadeguata e non all’altezza. Anzi, i 5 anni appena
trascorsi, hanno messo in evidenza una incapacità gestionale, tale da aver condotto il nostro
comune a dover auto-dichiarare una condizione di grave sofferenza finanziaria, fino a fare ricorso
alle procedure straordinarie per scongiurare, ammesso che sarà possibile, l’incombente dissesto
finanziario.”
In questo quadro, che sembra essere sconsolato, Unione e Cambiamento, con coraggio ed amore per la
propria terra, irrompe sulla scena politica locale, ponendosi, con determinazione, come forza
alternativa e di cambiamento all’amministrazione uscente.
Nuove idee e nuove energie associate ad esperienze, competenze ed affidabilità, gli ingredienti
per affrontare con fiducia e grande ottimismo questa sfida, difficile quanto appassionata.
Il Nome
Abbiamo voluto chiamare il nostro gruppo “Unione e Cambiamento”, volendo attribuire, anche al
nome, un significato ben preciso.
UNIONE per sottolineare la necessità di far ritrovare al popolo di Trevi, quella unione di intenti,
necessaria ed indispensabile, per dare maggior forza ad un progetto di rinascita del paese. Per
troppo tempo, la cittadinanza si è ritrovata, spinta anche con cinismo e calcoli opportunistici, su
diverse barricate, senza avere la possibilità di comprendere che la battaglia, continua,
permanente, all’interno di una stessa comunità può solo impoverirla e privarla di ogni possibilità di
riscatto. E’ ora e passata di aprire le finestre e lasciar entrare aria fresca, pulita. Il Comune, sia
inteso come istituzione che come spazio fisico, è un luogo di diritti, dove si deve respirare
imparzialità e democrazia. Esso deve essere aperto al contributo di tutti ed a tutti, non solo ad una
parte della popolazione. Basta con questa concezione primitiva, tribale ed arcaica della divisione.
UNIONE, poi, sta anche a sottolineare la necessità, anzi l’urgenza di porre fine allo sterile e
dannoso dualismo tra Trevi capoluogo ed Altipiani di Arcinazzo. E’stato scavato un solco tra due
pezzi di popolazione. L’assenza di politiche capaci di dare risposte serie e concrete a realtà diverse,
con interventi diversi, ha finito per approfondire questo solco. E’ tempo di porre rimedio; è tempo
di rimettere in marcia l’intero territorio, facendo leva su ogni risorsa ed ogni peculiarità. Convinti
che la ripartenza degli Altipiani è anche la ripartenza di Trevi e viceversa.
CAMBIAMENTO, invece, deve essere la parola magica. Cambiamento, necessario, urgente ed
improcrastinabile di uomini e donne alla guida del paese, ma anche cambiamento, radicale,
nell’approccio culturale e di metodo nella gestione della cosa pubblica. Pensare di poter
affrontare problematiche, vecchie e nuove, con logiche antiche, che sanno di muffa, più finalizzate
a generare consenso che sviluppo, equivale ad accompagnare ad un suicidio assistito questa terra.
Serve uno scatto di orgoglio, uno scatto di dignità. Le nostre giovani generazioni, per essere
trattenute, per continuare a scegliere di vivere dove hanno vissuto i loro genitori ed i loro nonni,
hanno bisogno di opportunità lavorative, di potersi muovere in un contesto economico locale
vivace, solido e di prospettiva. Ad esse va garantito sostegno ed incentivo alle iniziative, alle nuove
idee, alla progettualità.
Siamo pronti e determinati a cambiare il destino di questo paese e, per farlo, dobbiamo investire
sui giovani e sul loro futuro, sia stimolando opportunità di reddito, sia garantendo quei servizi
essenziali, cosiddetti di cittadinanza, senza i quali si resta al di sotto di quegli standard minimi che
rendono accettabile la vivibilità di un luogo: Sanità, scuola e trasporti.
IL GRUPPO CHE PROPONETE OGGI HA RAPPRESENTANTI DEGLI ALTIPIANI?
Come già anticipato nella premessa, questo gruppo non corrisponde alla lista elettorale. Esso è
composto da uomini e donne che, liberamente, hanno aderito ad un progetto di cambiamento e per la
rinascita del nostro comune, tra di loro, naturalmente, anche rappresentanti degli Altipiani. Ma al di la dei
rappresentanti, noi, siamo convinti, siano più importanti le proposte che intendiamo fare. Da questo punto
di vista avrete modo di restare piacevolmente sorpresi.
SPIEGATEVI MEGLIO
E’ troppo prematuro, non intendiamo scoprire da subito le nostre carte. Insomma permetteteci un po'
di pretattica. Certo è che gli Altipiani, come del resto Trevi capoluogo, sono in caduta libera. Urgono,
pertanto, politiche energiche, vigorose, capaci di generare percorsi virtuosi. Abbiamo in mente molte cose,
vedrete e valuterete.
MA SE DOVESTE VINCERE LE ELEZIONI, COME VI MUOVERESTE, DA SUBITO, PER GLI ALTIPIANI?
Riteniamo che ci si possa muovere, da subito, su più fronti: il primo legato al decoro urbano. Non ci
possiamo permettere una località come gli Altipiani di Arcinazzo, a vocazione essenzialmente
turistico/residenziale, priva di una cura quasi maniacale degli spazi urbani, siano essi pubblici che privati
esposti a pubblica vista. Il degrado porta altro degrado, ma soprattutto deprezza le unità immobiliari e
disaffezione, sia di avventori casuali che di frequentatori abituali, nonchè gli stessi proprietari di case. In
secondo luogo serve far ripartire una macchina pubblicitaria seria. Siamo ad un passo da Roma (ma anche
da Frosinone e persino dalla Campania), un bacino immenso di possibili turisti, acquirenti ed affittuari di
case (anche a breve termine), o in semplice gita giornaliera. Dobbiamo saper sfruttare, al meglio, questa
enorme risorsa. Eventi culturali, sportivi, ricreativi possono essere da incentivo, ma gli Altipiani hanno un
loro brand che, da sempre e da solo, potrebbe essere determinante a questa rinascita. Parliamo del
paesaggio, dell’aria, dell’acqua, della natura e dei profumi che da essa promanano. Unici ed irripetibili! E’
fondamentale, però, da questo punto di vista, che il territorio si muova all’unisono. Trevi ed Altipiani hanno
caratteristiche totalmente differenti, ma proprio per questo si completano in perfetta armonia. Il fantastico
comprensorio, poi, è e resta un fattore imprescindibile. Gli Altipiani hanno una situazione geografica
assolutamente appetibile, trovandosi in una posizione baricentrica, tale da favorire escursioni giornaliere a
siti di fama mondiale, come i monasteri di Subiaco, Anagni, la città dei papi, Alatri con le sue mura
megalitiche e ancora, Veroli, Ferentino, Arpino e decine e decine di borghi straordinari. Da non dimenticare
i campi da sci, in particolare Campo Staffi, Fiuggi e l’omonima acqua, l’immancabile Cesanese di Piglio.
E LA SICUREZZA?
La sicurezza è argomento non facile da trattare, questo perché ha diverse sfaccettature. Al netto delle
attività messe in atto dalle forze di polizia, che riteniamo svolgano egregiamente il loro compito, salvo
sollecitare, se possibile, potenziamenti di organici presso la locale stazione CC., crediamo che un serio
impegno amministrativo può e deve concentrarsi prevalentemente sulle competenze ed i poteri riservati al
governo locale. Una delle lacune più gravi che si rilevano agli Altipiani è l’assenza, pressochè permanente,
della Polizia Locale, la quale dovrebbe garantire quella sicurezza urbana, cosiddetta di prossimità, fatta di
vicinanza quotidiana alla popolazione, da parte di un organo di polizia, di controllo puntuale del territorio,
oltre che di rispetto delle norme di convivenza civile, in assenza delle quali è inevitabile che, un luogo di
grande prestigio turistico, degradi, irrimediabilmente, ad un agglomerato urbano caotico ed abbandonato.
Purtroppo le scelte messe in atto dall’amministrazione uscente, hanno causato dei danni rilevanti. Il
Comune di Trevi aveva due agenti a tempo pieno e indeterminato, oggi, persi i primi per scelte
amministrative totalmente errate, ci ritroviamo con due agenti non di ruolo, assunti a tempo parziale e a
tempo determinato, con tutti i limiti che ne possono discendere nella gestione di un territorio, come il nostro, a scarsa densità demografica, ma pur sempre complesso e variegato. Le soluzioni alternative
possono e debbono essere rintracciate nelle sinergie con altri comuni che la stessa normativa nazionale ci
mette a disposizione. Gli Altipiani, seppur diviso in tre comuni e due provincie, presenta delle
caratteristiche omogenee, molte di più di quanto se ne possano riscontrare tra le singole frazioni in
riferimento con i rispettivi comuni di appartenenza. Ciò non può che indurci a pensare a servizi erogati in
forma associata e la Polizia Locale potrebbe essere l’espressione più naturale ed immediata.
Sottolineando le caratteristiche e le peculiarità degli Altipiani di Arcinazzo, da verificare, poi, possibili
quanto auspicabili protocolli d’intesa con le forze di polizia, sia dell’una che dell’altra provincia, finalizzati
ad intensificare pattugliamenti diurni e notturni.
Un intelligente e razionale sistema di videosorveglianza, potrebbe costituire elemento ulteriore e di
completamento ad un sistema di sicurezza urbana complessivo. Le attuali telecamere, il cui reale
funzionamento resta un enigma ai più (senza parlare del costo sostenuto dalla comunità), sono state
collocate con una sola funzione, quella di controllare e registrare gli autoveicoli in alcuni punti di accesso
alla località. Ma noi non siamo un casello autostradale con accessi obbligati, e non potendo monitorare né
ogni transito di autoveicolo, né le singole unità abitative, dobbiamo pensare ad un sistema di
videosorveglianza che copra, per quanto più possibile il territorio; monitorizzi l’andamento della vita
cittadina; funga da deterrente per prevenire atti illeciti; costituisca prova per punire coloro che si sono resi
responsabili di attività contro legge. Un sistema di videosorveglianza, in una località come gli Altipiani, non
può escludere P.zza Suria o P.zza M. Passeri!
I CITTADINI DEGLI ALTIPIANI SI SENTONO CITTADINI DI SERIE “B”, QUALE SARA’ IL VOSTRO
APPROCCIO?
Hanno perfettamente ragione! Ci sono nuclei familiari che si sentono e, in realtà, sono totalmente
abbandonati dalle istituzioni locali. Residenti marginali che acquisiscono la concessione del diritto di
cittadino solo e sempre ogni 5 anni, a scadenza elettorale. Occasione in cui, oltre alle solite promesse, si
assiste persino a forme estreme di servilismo che nulla avrebbero a che vedere con ruoli istituzionali. Cosa
non si fa per un voto!
Garantire un adeguato e costante servizio di Polizia Locale, oltre che elemento di tutela e vicinanza, già di
per se, costituisce un anello di congiunzione tra cittadino ed istituzioni, tra periferia e centro. Ma non
crediamo sia sufficiente. E’ ora che gli Altipiani abbia un suo punto di riferimento amministrativo. Aprire un
ufficio periferico del comune, anche se a giorni prestabiliti, attraverso il quale protocollare, richiedere e
ritirare certificati, sembra il minimo. E’ un atto di civiltà e di rispetto prima ancora che di buona
amministrazione.
A questo punto ci sarebbe da introdurre una delle proposte che, però, ci siamo riservati di presentare
direttamente in campagna elettorale.
EPPURE IN QUESTO SCORCIO FINALE DI AMMINISTRAZIONE GRAZIOLI QUALCOSA SI E’ MOSSO, I
MARCIAPIEDI PER ESEMPIO.
Fumo pre-elettorale, ma non solo. Gli Altipiani avrebbero meritato ben altro che qualche ciglio stradale
sormontato da una “leccata” di asfalto. Un simile lavoro, come non sarebbe stato accettabile nel centro
storico di Trevi, non doveva esserlo per un ambiente prezioso come la nostra Località turistica. Insomma i
marciapiedi, così come realizzati, possono andar bene come recupero di una periferia degradata di una
città, ma non certo per gli Altipiani. Non hanno mai avuto gusto, sensibilità estetica e persino rispetto per i
cittadini e lo hanno dimostrato per l’ennesima volta. Sono stati capaci persino di peggiorare il tratto di
marciapiede realizzato in corrispondenza del distributore di carburanti che, in origine era stato previsto
ben più ampio.
NON RITENETE CHE GLI ALTIPIANI DI ARCINAZZO AVRANNO UN RUOLO DECISIVO SUL RISULTATO
ELETTORALE?
Siamo perfettamente consapevoli del peso che assumono gli Altipiani nella definizione del risultato
elettorale. Il nostro miglior augurio è che il voto possa essere espresso in totale autonomia. Vorremmo, in
altre parole, che i residenti in Altipiani giudichino, liberamente e senza condizionamenti, l’operato
dell’amministrazione uscente, non solo in relazione all’assenza totale di politiche per la Località, ma anche
in relazione alla situazione finanziaria determinatasi negli ultimi 5 anni, come al declino generale che ha
subito l’intero comune di Trevi.
COSA VI PREOCCUPA DI PIU’?
Ci preoccupa che a prevalere possano sempre essere gli interessi di pochi, e che questi prevalgano
sull’interesse di tutti e sul bene collettivo. Siamo certi che i tanti residenti, se voteranno senza ascoltare le
solite sirene, come ripetiamo, sempre e solo troppo interessate, voteranno senza dubbio per un
cambiamento. E questo cambiamento non può essere che rappresentato dalla nostra proposta politica ed
amministrativa.
UN APPELLO AGLI ELETTORI
Gli elettori dovranno avere l’accortezza di riflettere sull’operato dell’amministrazione uscente. Magari
rammentare anche le promesse, da marinai, che avevano profuso a piene mani nel corso dell’ultima
campagna elettorale. Ma soprattutto valutare i programmi e le persone che dovranno interpretarli, ovvero
governare questo angolo di paradiso per i prossimi 5 anni. Li invitiamo a valutare a mente serena e, magari,
anche a conoscere i nostri propositi, le nostre competenze, come la nostra onestà e, non da ultimo, le
nostre stesse persone, queste ultime, troppo spesso messe in discussione da personaggi privi di scrupoli e
ambiziosi solo di occupare potere per il potere. L’amministrazione uscente, tenterà, come già sta facendo,
di non rendere il conto del suo operato. Umanamente li comprendiamo! E’ complicato giustificare 5 anni in
cui, nonostante siano riscontrabili solo disastri in ogni settore di governo locale, avendo solo generato
avanzi di amministrazione per milioni di euro. Ma ancor di più che, per pagare questi debiti, hanno dovuto
affondare le mani nelle nostre tasche, introducendo nuove tasse (Addizionale Comunale Irpef) o
aumentandole, furbescamente, diminuendo i servizi (si veda la raccolta RSU).