Trovati i responsabili del caso della donna legata al cimitero. Due arresti

Una donna, una 76enne, era stata trovata con le mani legate in stato di shock tra le lapidi, Era priva di sensi e sulla bocca le avevano messo del nastro isolante.

L’ex genero

Il brutto episodio del cimitero di Anzio, una località a 50 chilometri a sud di Roma, ha avuto una svolta. La donna chiusa nella cappella di famiglia, trovata da un dipendente del cimitero lo scorso mercoledì 25 ottobre, legata e imbavagliata con del nastro isolante sulla bocca, sarebbe vittima dell’ex genero e di un complice.

Gli inquirenti in oltre una settimana hanno cercato di ricostruire la vicenda. La vittima infatti in tutto questo tempo non era stata in grado di indicare i responsabili.

Agli arresti

Il Gip di Velletri ha convalidato l’arresto per l’ex genero della donna e per un complice che avrebbe aiutato l’uomo a compiere il reato. I due sono inoltre accusati di rapina aggravata. Avrebbero infatti rubato la borsa e l’auto con la quale la donna si era recata al cimitero. Questa settimana gli investigatori hanno indirizzato le piste di ricerca nell’ambito familiare, seguendo l’ipotesi che poteva essere coinvolto l’ex compagno della figlia della vittima. L’uomo aveva un’ordinanza restrittiva, emessa dal Gip, che gli impediva l’avvicinamento alla casa della compagna. Era infatti sospettato del reato di maltrattamenti in famiglia.

Il motivo: la vendetta

Secondo gli investigatori il movente più plausibile è stato il sentimento di vendetta e l’autore del crimine avrebbe messo a punto il piano insieme ad un complice. La 76enne non è morta solo per caso, poiché è chiaro che la volontà dei due era appunto quella di provocarne la morte. Il nastro isolante sulla bocca della vittima era stato messo infatti con il probabile scopo di evitare che gridasse aiuto.

In casa del complice dell’ex genero, gli investigatori hanno trovato delle fascette uguali a quelle che sono state usate per legare la donna.

Foto: inliberauscita.it

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