Come riportato sul sito di roma Capitale: sono attesi a Roma, per il tardo pomeriggio del 4 aprile, i 50 rifugiati portati in salvo dall’Ucraina nell’ambito della carovana di pace italiana “Stop the war now”. Arci Solidarietà, Arcs e AOI hanno promosso l’iniziativa in collaborazione con Roma Capitale. Il progetto è un esempio di sinergia positiva che è riuscito a garantire protezione e a mettere in salvo donne, bambini e anziani. Molte di queste persone avevano anche gravi disabilità, ed erano in fuga dalla città di Dnipro, ai confini col Donbass e le zone più colpite del conflitto.
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C’è stata la segnalazione, da parte della Caritas locale, della presenza di un elevato numero di persone fragili intenzionate a raggiungere il nostro paese. Dopo questa segnalazione si è attivata una generosa gara di solidarietà anche grazie al supporto di don Giuseppe Satriano, arcivescovo della diocesi di Bari presente a Leopoli con la carovana.
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“Abbiamo ricevuto il sostegno del Forum del Terzo settore nazionale. Il tutto grazie a una campagna di raccolta fondi promossa dalla consigliera regionale Marta Bonafoni e con il prezioso contributo di privati cittadini. Grazie a tutto questo si è potuto allestire un canale di protezione per tutte persone in fuga. Un modello di collaborazione positiva tra associazioni, privati cittadini e istituzioni”, racconta Mariangela De Blasi di Arci Solidarietà.
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“Abbiamo stretto una collaborazione con la Protezione Civile e la Regione Lazio. Il nostro obiettivo è stato garantire e individuare una soluzione di accoglienza adatta a ciascuno di questi complessi casi, molti con gravi disabilità”. Queste le parole e le dichiarazioni dell’assessora alle Politiche Sociali di Roma Capitale Barbara Funari.