Un addetto alle pulizie al San Camillo era in realtà un usuraio

Un dipendente di una ditta privata di pulizie, appaltata presso l’ospedale San Camillo di Roma, si è rivelato essere un vero predatore di disperati. L’uomo, si mostrava ai colleghi come un amico pronto a offrire sostegno finanziario, ma dietro questa facciata si celava un usuraio senza scrupoli.

Interessi assurdi

L’uomo concedeva prestiti con l’unico scopo di obbligare le vittime a ripagare i debiti con titoli e assegni, applicando tassi d’interesse esorbitanti. Il modus operandi dello “strozzino” era crudele e insensibile. Richiedeva la restituzione del capitale con interessi che raggiungevano e superavano anche il 900%. Poi se le vittime non riuscivano a saldare i debiti, iniziavano le minacce e, in alcuni casi, ricorreva alla violenza.

L’inizio delle indagini

Le indagini sono cominciate nel 2022, grazie alla denuncia di una delle vittime, portando alla scoperta di un’operazione ben più estesa di quanto inizialmente ipotizzato. Sono stati documentati almeno altri quattro casi di usura, nel periodo tra il 2019 e il 2023, tutti con lo stesso sistema. Una delle principali vittime, un collega di 58 anni, ha pagato quasi 20.000 euro in quattro anni per un prestito originario di soli 500 euro.

Un giro d’affari illeciti

I carabinieri della compagnia di Trastevere hanno smascherato la doppia vita dell’uomo, portando alla luce transazioni illegali per oltre 35.000 euro e stimando un giro d’affari illecito di circa 100.000 euro. Nelle perquisizioni, sono stati sequestrati 13.000 euro in contanti che l’uomo nascondeva nella sua abitazione. Attualmente, l’usuraio è agli arresti domiciliari.

Prosegue al momento l’attività investigativa per identificare altre possibili vittime di questo sistema di usura ed estorsione, evidenziando una rete criminale che traeva profitto da chi cercava aiuto per uscire da una situazione economica molto critica.

Foto: redattoresociale.it

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