Dell’apertura al pubblico di questo parco, il Parco degli Ulivi, se ne parlava da tempo, come qualcosa di molto positivo, un’area verde è sempre qualcosa che ci attrae perché ci pone a contatto con la natura, cosa di cui abbiamo bisogno più che mai specialmente di questi tempi approntati alla fretta e all’alienazione digitale, poi un parco costituisce un luogo di socializzazione e ci invita a una vita più sana dove si può passeggiare, fare dello sport e respirare aria pulita.
Un parco vuole essere anche un luogo che induce alla calma e alla riflessione, non c’era perciò nessun sito migliore dove inserire ‘un giardino e un roseto’ da intitolare alle ‘21 Madri della Costituzione’, a quelle prime donne che contestualmente al Referendum Repubblica-Monarchia del 2 giugno 1946 furono elette all’ Assemblea Costituente, primo atto del nuovo ordine democratico e che poi con la collaborazione di 5 di loro, contribuirono alla redazione della Carta Costituzionale.
L’Amministrazione Comunale di concerto con l’ANPI, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia ha voluto con tale atto d’intitolazione ricordare questo evento storico e allo stesso tempo mettere ‘l’avvenimento sul piano dell’attualità’, per una riflessione circa l’influenza che queste donne ebbero nell’attività legislativa del nascente ordine democratico, e come la loro opera sia anche al giorno d’oggi presente nell’ispirazione di quanti si prefiggono riforme che si ispirano al dettato della Costituzione.
La collaborazione nell’attività legislativa di queste ’21 madri’ ha contribuito a delineare nella Costituzione, nuovi principi che sono alla base della sua esistenza e che ci sono già noti, e nel tempo hanno contribuito a realizzare nuove riforme che interessano la totalità del popolo italiano e allo stesso tempo, riforme che hanno posto l’attenzione particolarmente sulla condizione femminile e sul diritto di famiglia.
La loro esperienza e sensibilità di donne e di madri è stata essenziale a delineare un nuovo contesto sociale, più giusto per i diritti di tutti, nel quale le donne hanno potuto trovare la collocazione di parità. Ancora molte riforme devono essere portate avanti, perciò sono importanti queste ‘tracce’ che queste ‘21 madri’ hanno contribuito a delineare, sono delle ispirazioni programmatiche che però ci rincuorano e ci mostrano il cammino fatto. Infatti se volgiamo indietro lo sguardo prima dell’avvento della Repubblica ci rendiamo conto di quante ‘storture’ e ‘iniquità’ avesse l’ordinamento giuridico italiano, quanti istituti regolati dalle leggi tendessero a soffocare la dignità umana, come fosse ingiusto il diritto di famiglia lontano da un diritto naturale che mette sul piano della parità l’uomo e la donna e come la donna fosse discriminata non solo nella famiglia, ma anche nel lavoro e nelle carriere.
Tutto questo è da meditare, perché la libertà acquisita è sempre da vigilare, perché le riforme faticosamente conquistate sono da difendere, perché si abbia la coscienza che è sempre possibile guardare avanti sulla strada di una società migliore basata sul diritto e sul rispetto della persona. Nel giardino sono piantate 21 piante di rosa, tutte rosse, ognuna è un omaggio ad ogni singola donna, coraggiosa, competente, sensibile, cosciente del suo ruolo, generosa nel valutare la fragilità degli altri, desiderosa di lavorare per il bene degli altri e della collettività.
Questo giardino e roseto delle 21 Madri della Costituzione non è solo un bene naturale, ma proietta la sua utilità anche in campo etico, sarà un luogo nel quale anche riflettere sulla nostra condizione di cittadini, che vivono coscienziosamente il presente e che si proiettano in un futuro migliore.