Un sistema forse esagerato
Un suono solo, ma così penetrante che è sembrato il fischio di un arbitro impazzito. Ha attraversato le strade della Capitale, fatto sobbalzare i piccioni di Piazza Venezia e interrotto perfino le imprecazioni nel traffico romano. Alle 13:11 spaccate, i telefoni di romani e turisti hanno cominciato a suonare in coro, tutti insieme, come un flash mob non richiesto. La causa era il messaggino della Protezione Civile, che ha pensato bene di lanciare l’allerta come se stesse arrivando Godzilla, ma invece…
Chissà cosa sarà successo?
Il testo dell’allerta non avvisava di nessuna catastrofe, ma diceva candidamente: “Saluto Papa Francesco. Orario chiusura accesso piazza San Pietro ore 17 del 25 aprile”. Tradotto in quattro lingue, perché quando Roma fa le cose, le fa in grande e anche i messaggi d’addio diventano internazionali. Ricevere un It-Alert per sapere l’orario di chiusura della piazza non è esattamente quello che ti aspetti da un sistema solitamente riservato a terremoti, eruzioni o invasioni aliene. Eppure, oggi il messaggio aveva un tono solenne: era il saluto finale a Papa Francesco.
Così, mentre la città si fermava un attimo (forse più per lo spavento che per la notizia), la Protezione Civile ha informato tutti che dalle 17, San Pietro chiudeva i battenti.
Tempo fino alle 19
Chi, al momento del messaggio era già dentro, avrebbe potuto restarvi fino alle 19 per l’ultimo saluto a Bergoglio. Poi, alle 20 sarebbe iniziato il rito di chiusura della bara. Insomma, una giornata da ricordare… con tanto di notifica push.
Foto: hdblog.it