La regione Lazio ha stanziato uno speciale fondo per per un tatuaggio medico per le donne che hanno subito interventi di mastectomia a causa del cancro al seno. Il disagio della malattia lascia segni anche una volta risolta la parte medica. I segni delle cicatrici che continuano ad ostentare un ricordo già di per sé doloroso, sono la parte estetica che la donna colpita dal tumore al seno, si trova a dover sopportare.
Una normativa per aiutare le donne
Per cercare di ovviare almeno a questo problema emotivo è stato introdotto uno speciale fondo nella normativa Disposizioni relative alle attività di tatuaggio e piercing, che il Consiglio regionale ha approvato lo scorso 3 marzo.
Una soluzione, almeno parziale, al disagio psicologico
La consigliera regionale Marta Leonori, tra i promotori della legge, ha spiegato: “Lo scopo è quello di alleviare il disagio psicologico di queste donne”.
Ha ribadito la consigliera Sara Battisti : “Molte donne possono ricorrere alla ricostruzione del seno dopo l’intervento di asportazione parziale o totale, ma per molte altre questa non e’ una strada percorribile, per diverse ragioni”. La Battisti ha precisato che questa Norma consente alle donne “la possibilità di avere un tatuaggio medicale ed estetico, alcuni dei quali sono molto estesi, ma molto belli”.
E’ un modo per tentare di consentire alle donne colpite da carcinoma mammario di scollarsi il più possibile dalla malattia.
La tecnica permette interventi estetici correttivi di varia natura: la dermopigmentazione dell’areola ad esempio, ma anche ritocchi che contribuiscono ad un effetto tridimensionale. Sono tuttavia possibili anche le scelte di tatuaggi classici con disegni decorativi.
La storia della Normativa
Sarà una collaborazione tra Asl e tatuatori. La consigliera Leonori ha spiegato che l’idea è di Giovanni Bartoloni, ex portavoce del presidente del Consiglio regionale scomparso, a causa del Covid, lo scorso ottobre. “Mi aveva suggerito di fare qualcosa contro l’utilizzo di materiali pericolosi nei tatuaggi. Abbiamo perciò coinvolto l’Associazione nazionale tatuatori e quelle di categoria. Abbiamo chiesto anche la partecipazione dell’Istituto superiore di sanità, che è al momento al lavoro per trovare una disciplina unitaria”. Ma tutto questo è possibile, ricorda la consigliera, grazie all’attività delle “associazioni vicine alle donne malate oncologiche”.
Facciamo i numeri
Sono diagnosticati oltre 5000 casi di carcinoma all’anno. Gli interventi di mastectomia sono di 75 casi ogni 1000. Su 5000 casi le richieste di un tatuaggio medicale sono 440.
La Regione tenendo conto di questi dati stanzierà 180 mila euro all’anno per i prossimi tre anni, dal 2021 al 2023.
Secondo le stime una donna che volesse beneficiare del fondo, potrà ottenere un po’ più di 340 euro.
Gli italiani che hanno scelto di farsi tatuare sono circa 7 milioni, di questi, un percentuale stimata nello 0,5%, è costituita da persone ricorse al tatuaggio per nascondere cicatrici di interventi chirurgici.
C’è poi un dato allarmante, il 13% delle persone si rivolge a canali non ufficiali per il tatuaggio. Il rischio è quello di un danneggiamento irreversibile della pelle.
Abusivi dell’ago
E’ parere della Leonori che “l’incremento della domanda e la disciplina non chiara e aggiornata abbiano prodotto una grossa crescita di attività abusive. Con il rischio di infezioni che possono dipendere da scarse condizioni igienico sanitarie o da materiali non adeguati”.
Fa poi notare la consigliera che lo steso rischio vale per le attività di piercing. Per questo in Regione si è pensato alla opportunità di un testo legislativo.
Non solo il Lazio, ma pure le regioni Friuli Venezia Giulia, Toscana e Marche hanno scelto una normativa in questo senso.
E’ ora di adeguare leggi e linee guida
L’intervento del ministero della Salute risale a due circolari del 1998, che dettano “Le linee guida per la regolamentazione delle procedure di tatuaggio e piercing in condizioni di sicurezza”. Al momento è la Risoluzione europea ResAP del 20 febbraio 2008, il principale riferimento normativo che regola queste pratiche.
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