Il presidente della Consob nell’incontro annuale con il i principali operatori del mercato finanziario italiano .
‘Se Cina e Russia creano una loro criptomoneta, può essere un disastro’
Una buona notizia
“Il riesame dell’architettura istituzionale monetaria e finanziaria di fronte a mutamenti epocali non è una novità. La crisi finanziaria globale del 2008 ha imposto una creazione di moneta più ampia e una regolamentazione della finanza più rigida, non guidate però da una visione di una nuova architettura istituzionale adatta alla realtà che si andava delineando”.
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Bisogna scegliere
Le scelte che si possono fare, per affrontare questa situazione possono dare vita a due diversi regimi. “Il primo dovrebbe condurre a una netta distinzione tra moneta e finanza, realizzando il sogno di Hyman Minsky di porre fine alla moneta come serva di due padroni, la stabilità dei prezzi e la stabilità bancaria, resa oggi possibile dalle tecnologie dei registri decentrati. L’attuazione richiede di dotare il sistema dei pagamenti di una criptomoneta pubblica o – nell’impossibilità di superare gli egoismi nazionali che affossarono il bancor di Keynes – di poche monete nazionali criptate legate da regole di cambio uguali per tutti; queste mancano nello Statuto del Wto.
Non è quindi solo un problema legato alla distinzione tra moneta e prodotti finanziari, sulla quale sembra concentrarsi l’attenzione dei regolatori, ma di individuazione dei compiti delle istituzioni”.
E poi, c’è il secondo regime ipotizzato da Savona, che offre al presidente di Consob la possibilità di mettere in guardia rispetto a un certo tipo di criptovalute e, indirettamente, rispetto a quel che potrebbe accadere, se due potenze come Cina e Russia decidessero di dare vita a una criptomoneta propria.
Tale regime, a detta di Savona, “manterrebbe le caratteristiche prevalenti di quello esistente, ma la sua regolazione presenterebbe maggiori complicazioni perché conviverebbero i vecchi e i nuovi strumenti monetari e finanziari, insieme ai vecchi e nuovi metodi di loro gestione. La maggior parte dei Governi sembrerebbe non voler procedere verso la creazione di una propria criptomoneta, né intendono farlo congiuntamente”.
“Alcuni tra essi, tuttavia, come la Cina e la Russia, forti di loro autonomi protocolli, intendono però realizzarla nell’intento sia di avvantaggiarsene a scopi di riequilibrio geopolitico economico, sia di proteggersi dagli effetti sgraditi, quali la perdita di controllo delle informazioni nazionali, e da quelli graditi, come l’impossessamento di quelle dei Paesi concorrenti”. Da tempo, indiscrezioni danno la Cina di Xi Jinping come a un passo dalla creazione di una propria criptovaluta di Stato.
“Perciò – prosegue Savona – le relazioni internazionali, invece di convergere verso una soluzione comune, tendono a complicarsi ulteriormente. Questo regime già opera per l’esistenza di alcuni cryptoasset, individuati nei Bitcoin o Coin o Stable coin o Token, che ha fatto perdere il senso di ciò che si dovrebbe fare: unificare e modernizzare il sistema dei pagamenti, riconducendolo nell’alveo legale di garantire la stabilità del potere d’acquisto e di essere l’unico mezzo legale liberatorio dei debiti. Nonostante ciò, si mostrano ancora esitazioni nello stabilire che non possano convivere criptomonete private e pubbliche perché causerebbero confusione, se non proprio disastri”.
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Perché diventa una buona notizia?
La risposta, sta proprio in quello che non dice Paolo Savona, ovviamente perché, egli ricopre un ruolo ben preciso, prudenza nelle affermazioni, equilibrio, sobrietà, ma non ha assolutamente dichiarato, che non si devono fare, anzi ci sta dicendo
< sbrigatevi a creare una cripto valuta italiana regolamentata >
Probabilmente, si rivolge soprattutto a quei pochi volenterosi, che rimboccandosi le maniche, stanno realizzando un nuovo sistema a matrice italiana, per dare il via in grande stile all’unica possibilità di uscire dalla crisi, che è quella di agire sulla liquidità aggiuntiva, purché tale liquidità aggiunta, sia regolamentata e non nelle mani private.
Regolamentare, significa trasparenza, valenza pubblica, neutralità, garanzia del valore e mille altri concetti, ma quello più importante di tutti è : < uscire finalmente dalla gabbia in cui le autorità finanziarie italiane, da sole si sono andate a rinchiudere, un cul de sac micidiale >.
È I’invito a nozze, il migliore possibile per eroi, volenterosi, al servizio della comunità.
Seguiranno approfondimenti
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