Probabilmente ora sarà denunciata la minorenne che si è fatta riprendere da un’amica col telefonino mentre getta un gatto in una fontana ad Alberobello.
Ha avuto i suoi 5 minuti di celebrità la minorata, oops, la minorenne, che evidentemente annoiata dalla sua vita inutile ha deciso di imprimergli una sferzata di novità. Sui social esplodono le critiche e gli attacchi contro l’autrice del gesto infame.
Nel video si vede che prima sferra un calcio al gatto e poi lo lascia morire nelle acque gelide della fontana del paese.
Ad Alberobello in tanti ricordano Grey
Il gatto Grey era accudito da una volontaria e faceva parte di una piccola colonia felina che stazionava nei pressi del Municipio della città.
Sui social l’amica dell’autrice del fatto, la “regista” del video, scrive: “Ciao amò, beccati un po’ di notorietà” e pubblica il filmato. Prescindendo dalla preoccupante patologia di entrambe (il sadismo è una patologia), viene da chiedersi se queste due un giorno avranno figli? Francamente c’è da sperare di no, perché cosa ca@@o potrebbero insegnargli?
Comunque il filmato poi è stato rimosso ma ormai era “rimbalzato” in rete scatenando l’indignazione tra i cittadini di Alberobello, e non solo loro.
Catia si prendeva cura di Grey
Tra le persone indignate e scioccate c’è Catia, la donna che si prendeva cura del gatto. Proprio lei ha trovato il corpo del micio senza vita, al mattino. Catia lavora in un bar vicino alla fontana dove è stato ucciso. Ed è sempre lei che curava la colonia felina di 5 o 6 gatti tutti sterilizzati dalla Asl. Eccetto Grey, che era vecchietto e non in ottima salute. Ultimamente veniva alimentato con delle mousse perché non riusciva a masticare i croccantini. La referente dell’associazione a tutela degli animali Anta Odv di Alberobello ha raccontato che inizialmente pensava che Grey fosse caduto accidentalmente nella fontana. Poi ha ricevuto il video ed ha capito quello che era successo rimanendone scioccata.
“Era molto coccolone e i turisti spesso si avvicinavano a lui per accarezzarlo” spiega la referente dell’associazione e racconta che “quel video è stato un colpo al cuore”.
Un avvocato si è detto disponibile a sostenere l’associazione nella causa.
Secondo quando ricostruito dai volontari l’episodio sarebbe accaduto di notte quando le temperature sono molto basse e c’è poca gente in giro. La responsabile adesso sarà denunciata. La speranza è che il giudice non trovi attenuanti per il vile atto ed applichi la massima severità nell’inevitabile condanna.
Foto tratta dal web