Notte di terrore
Quarticciolo, periferia di Roma Est. Da poco è trascorsa la mezzanotte, la quiete apparente nel quartiere è rotta da un’esplosione improvvisa di caos e violenza. Due auto della polizia, impegnate in un normale giro di controllo, incrociano un gruppo di una decina di individui, volti contratti, sguardi sfuggenti, un’atmosfera densa di tensione. Un presagio oscuro che induce gli agenti a fermarsi.
L’assalto fulmineo e la fuga
Come i poliziotti si avvicinano, il panico esplode. Uno dei giovani, ha compreso in quel momento che doveva fuggire, colpisce un agente con una spinta violenta, aprendosi una via di fuga verso via Cerignola. Un altro uomo del gruppo, sfruttando l’attimo, ne approfitta per fuggire nella direzione opposta e gli altri scappano via da tutte le parti.
Bloccato un ragazzo che però cerca di sfuggire alla presa
Gli agenti hanno subito chiamato rinforzi e altre due pattuglie sono arrivate sul posto ed iniziata la ricerca dei fuggitivi. Uno di loro, il primo a scappare è stato bloccato poco dopo da uno dei poliziotti, anche se il giovane, un 19enne tunisino, ha provato a colpire l’agente con pugni e calci cercando di svincolare alla presa. Poi l’inimmaginabile: con un movimento improvviso, ha afferrato un machete nascosto tra i cespugli brandendolo come per colpire. Dev’essere stato un attimo interminabile per il poliziotto che, quel punto avrà temuto un colpo fatale.
La reazione
L’agente ha saputo mantenere il controllo ed ha reagito rapidamente. Con un movimento rapido e deciso è riuscito a strappare l’arma dalle mani del ragazzo, mentre i rinforzi arrivavano in auto, bloccando definitivamente il giovane.
Bloccato anche l’altro
Il secondo ragazzo che era fuggito dal gruppo è stato individuato e bloccato dalle pattuglie in via Manfredonia. Un’auto della polizia ha sbarrato la sua corsa, bloccandone la fuga.
Arrestati
I due sono stati arrestati con le accuse di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, ma per il 19enne il fardello giudiziario è ancora più grave. Quel machete, pronto a colpire, ha aggiunto l’accusa di porto di oggetti atti a offendere. Due agenti hanno riportato ferite, contusioni che guariranno in pochi giorni, ma la paura, quella, non svanirà facilmente. Per quanto riguarda gli altri del gruppo che sono fuggiti via non c’è stato modo di riagguantarli.
La giustizia si pronuncia
L’arresto è stato naturalmente convalidato e l’Autorità Giudiziaria ha sottolineato sottolineando la pericolosità dell’accaduto e il rischio corso dagli agenti. Quella che doveva essere una notte come tante si è trasformata in un incubo. Un episodio che avrebbe potuto finire in tragedia.
Foto: ministero dell’Interno