La promotrice della legge anti Lgbt ed ex ministra della Giustizia ungherese, Judit Varga, ha concesso la grazia ad un uomo condannato per aver “coperto” violenze sessuali su dieci bambini. Uno scandalo che ha trascinato nel vortice anche Katalin Novák, la presidente dell’Ungheria. (La prima donna ad essere eletta Capo di Stato, il 10 maggio 2022). Lo scandalo di questi giorni strappa via dal governo le due fedelissime di Orban: Judit Varga e Katalin Novák.
Judit Varga
Considerata “un alfiere” della famiglia tradizionale e schierata contro le comunità Lgbt, è la promotrice della legge che “tutela i bambini da libri rischiosi per le teorie gender”. La fedelissima di Orban, nel ruolo di ministra della Giustizia, ha concesso la grazia a un uomo condannato per aver coperto abusi sessuali a dieci bambini.
L’indulto (della discordia)
Il sito di notizie ungherese “444”, lo scorso aprile aveva reso noto che Judit Varga aveva concesso l’indulto a 25 criminali condannati per vari reati. Tra questi, figurava l’ex vicedirettore di un orfanotrofio nei pressi di Budapest condannato a 3 anni e 4 mesi per aver coperto il suo superiore dagli abusi su 10 minori. L’uomo aveva costretto le vittime a ritrattare le testimonianze sulle violenze subite. Judit Varga ha dichiarato che non correrà più per un posto al Parlamento europeo.
Katalin Novák
La notizia dell’indulto e la concessione della grazia all’uomo che coprì gli abusi, si diffuse e lo scandalo investì la presidente Novák che non si era opposta alla grazia.
Katalin Novák si è dimessa da presidente.
Il governo perde due personaggi di primo piano
Lo scandalo ha travolto le due donne più influenti della politica ungherese, che per mesi hanno ricoperto incarichi di grande rilievo nelle istituzioni. Ora Orban si trova così orfano di due elementi importanti, puntava infatti su Varga per le prossime elezioni europee. Lo stesso Viktor Orban ha annunciato che saranno revisionate le regole per impedire la grazia a condannati per reati di pedofilia.
Le accuse dell’opposizione
L’opposizione però non si lascia incantare dai proclami e accusa apertamente il Primo ministro ungherese. L’eurodeputata Anna Júlia Donáth ha scritto sulle sue pagine social: “Sappiamo che nessuna decisione importante è presa in Ungheria senza l’approvazione di Orban”. Donáth, leader del partito Momentum Movement, aggiunge che quindi anche lui “deve assumersi le sue responsabilità”.
Foto: infovilag.hu