Intervista a Francesco Cassioli, responsabile commerciale e coordinatore operativo dell’Autodromo Vallelunga “Piero Taruffi”
di Federica Cappelli
Gare internazionali, eventi per gli appassionati e nuovi progetti: il 2020 è da non perdere all’Autodromo Vallelunga “Piero Taruffi”. Francesco Cassioli, responsabile commerciale e coordinatore operativo divisione autodromo, parla dei traguardi raggiunti, degli obiettivi futuri e anticipa alcune novità.
Siete soddisfatti dell’anno appena concluso? «Il 2019 si conclude positivamente e con il termine anche di una serie di lavori di miglioramento e ristrutturazione che vanno a completare il totale rinnovamento estetico e funzionale dell’autodromo per una sempre maggiore ambizione a ospitare eventi internazionali.»
Sicuramente i FIA Motosport Games sono stati una bella soddisfazione. Si replicheranno? «I FIA Motosport Games, ovvero la prima edizione dei “giochi olimpici dell’automobilismo sportivo”, sono stati un successo in termini organizzativi e dimostrano che Vallelunga è il luogo ideale per eventi motorsport e automotive, in generale non di grandi dimensioni in termini di pubblico ma di grande qualità. Non si ripeteranno a breve perché, come le Olimpiadi, sono destinati a girare in tutto il mondo. Ma confidiamo di avere altri eventi di questa caratura.»
Come vi state preparando per il Nascar Gp Italy? «Sarà un evento molto particolare. Magari meno orientato allo “sport” come possono essere delle gare internazionali, l’attenzione sarà totale allo spettacolo. Già il nome dirà molto: American Festival of Rome!»
Quali sono gli eventi su cui puntate di più nel 2020? «Avremo le principali gare nazionali automobilistiche e motociclistiche, ma la nostra attenzione è rivolta sempre alle grandi presentazioni internazionali di auto, moto e pneumatici, alle attività di ricerca e sviluppo per vetture e moto che poi troveremo sulle strade e ai test per il motorsport. Vallelunga è considerata sempre una pista tra le migliori a livello globale per queste attività.»
C’è una novità: il Roma Bike Park. Com’è nato il progetto? Sono già previsti eventi? «Il Roma Bike Park è un progetto nato dalle menti di Emiliano Cantagallo, noto nel panorama ciclistico nazionale, e di Giancarlo Fisichella, che conosciamo tutti come grande pilota, ma anche amico di Vallelunga e appassionato e praticante del ciclismo. Sarà un progetto che prenderà il via questo mese e che sarà tutto da scoprire.»
L’accesso in pista per il pubblico durante gli eventi come funziona? «Nella maggior parte delle giornate la pista è aperta e senza alcun biglietto da acquistare. Oltretutto quasi sempre si può accedere fino al paddock per vivere l’esperienza non solo dagli spalti, come avviene nella maggior parte degli eventi sportivi. Il consiglio è seguire Vallelunga soprattutto sui social, certamente troverete delle belle idee per passare una giornata a stretto contatto con la passione.»
Avete notato un incremento di visitatori negli ultimi anni? «Fortunatamente abbiamo notato sempre incrementi di presenze e nelle gare spesso possiamo godere di tribuna e paddock gremiti di persone. La cosa più bella è vedere le famiglie. Il pubblico è molto cambiato e nel giro di un decennio siamo passati dall’avere quasi solo uomini a una moltitudine di bambini. Per questo risultato sono state avviate una serie di iniziative di educazione stradale, di gioco, di esperienza proprio per i più piccoli e i più giovani. Un ruolo importante in tal senso lo ha avuto proprio il fatto di poter entrare in contatto con piloti, auto e moto, potendo visitare i paddock. Un bambino è difficilmente “confinabile” su una tribuna.»
Quali sono gli obiettivi che vi siete prefissati per il futuro? «Migliorare sempre di più l’esperienza dei nostri visitatori, che siano il pubblico di una gara, i clienti che organizzano un test tecnico o una competizione, i piloti in pista, i giornalisti di un presentazione alla stampa o gli appassionati che girano con il proprio mezzo. Questo l’unico, sfidante, obiettivo.»
Pubblicato su “I Fatti” Area Metropolitana, ed. di Febbraio 2020