Roberto Vannacci va a Napoli a presentare il suo libro e viene accolto da manifestanti che cercano di superare l’area protetta dalle transenne e dal cordone di polizia. Proteste, urla, frasi di dissenso all’indirizzo del neo-candidato della Lega alle elezioni europee, appellato come “fascista”. I manifestanti hanno lanciato palloncini d’acqua e colpito con le aste delle bandiere gli scudi degli agenti in tenuta antisommossa.
Il commento di Vannacci
“Non capisco perché non vengono in sala in pace – dice Vannacci – io sono per il confronto civile, li ascolterei e mi confronterei con loro. E comunque non temo per la mia incolumità e non mi sento accerchiato”, ha commentato. “Ringrazio i contestatori, li invito a venire in questa sala a manifestare le loro idee, non mi sono mai sottratto al confronto. Ma questo invito che faccio non ha mai successo. Non mi sento accerchiato ma mi preoccupa il contesto che si è venuto a creare”.
Si stupisce
Poi continua raccontando il suo stupore: “Le opinioni si combattono sul piano delle idee.
E mi colpisce vedere che bisogna far ricorso a uno spiegamento di forze dell’ordine fuori dal comune, per le mie iniziative: non è da un Paese civile come l’Italia. Io sono navigato, ma da quando ho pubblicato il libro, sta succedendo di tutto. I proprietari dei locali che ospitano le mie iniziative vengono minacciati e le mie frasi spesso manipolate”.
Va ricordato che il suo libro ha suscitato non poche polemiche
Arcigay Napoli ha annunciato di aver presentato un esposto alla procura della Repubblica in cui chiede alla magistratura di valutare se il libro Il mondo al contrario di Roberto Vannacci “sia un pericoloso veicolo di propaganda di idee, azioni, attività e comportamenti omofobi, sessisti e razzisti”. L’associazione dice di riporre piena fiducia nell’operato della magistratura, e nei valori di uno Stato costituzionale “che non può consentire a nessun cittadino, tantomeno a un generale delle Forze Armate, il diritto di rivendicare sentimenti di odio e di disprezzo nei confronti di minoranze giudicate non normali”.
In riferimento alle comunità LGBTQIA+ i firmatari Massimo Arcangeli e Antonello Sannino “richiamano nel contempo tutti al senso di responsabilità, fuor della logica degli opposti estremismi, perché sia lo Stato di diritto ad adottare o a predisporre le misure confacenti al caso. Per il tramite dei nostri ordinamenti, e con gli strumenti istituzionali di cui dispone”.
Foto tratta da video in rete pubblicato da Il Mattino