Per la giornata di domani, venerdì 20 maggio, è atteso lo sciopero generale annunciato dai sindacati di base. L’agitazione sindacale di protesta chiama in piazza i lavoratori a Milano, Roma, Palermo, Venezia, Bologna, La Spezia, Firenze, Cagliari e molte altre città.
Le ragioni dello sciopero sono la protesta contro “una politica e un’economia di guerra che taglia i salari e i diritti”. La protesta, indetta dalle sigle Usb, Cub, Sgb, Cobas, sarà all’insegna dello slogan: “se non ora quando”.
Il segretario nazionale della Cub, Walter Montagnoli dice: “La guerra va fermata. E’ una vergogna e spalanca le porte a una crisi pesante che punisce lavoratori, pensionati, studenti, disoccupati”.
Sulle pagine della Usb, l’Unione Sindacale di Base, precisano che lo sciopero è “Contro l’invio delle armi in Ucraina e l’aumento delle spese militari”. Nello stesso comunicato l’Usb precisa che invoca “L’aumento delle spese sociali e dei salari, il ripristino della scala mobile e un reddito di base per tutte e tutti, per il cessate il fuoco”. Lo slogan della Usb è: “Alzate i salari, abbassate le armi”.
A rischio il trasporto pubblico che comunque non subirà sospensioni nelle fasce di garanzia, che potranno differire da città a città.