La Regione Veneto istituisce con Anci e Upi un gruppo di lavoro per l’edilizia scolastica per verificare e programmare gli interventi necessari in vista del prossimo anno scolastico, in ottemperanza alle indicazioni del Comitato tecnico scientifico nazionale.
Questo la decisione assunta immediatamente dall’assessore regionale alla scuola, Elena Donazzan, al termine del confronto odierno con il viceministro all’Istruzione, Anna Ascani, in tema di edilizia scolastica. In contemporanea alla costituzione del gruppo di lavoro l’assessore ha già comunicato al ministero la scheda riepilogativa sulle superfici delle singole scuole per ordine e grado e il numero degli studenti iscritti.
Al confronto (svoltosi in videoconferenza) hanno partecipato anche il presidente regionale dell’Upi Stefano Marcon, il presidente di Anci Veneto, Mario Conte e la direttrice dell’Ufficio scolastico regionale, Carmela Palumbo, alla quale l’assessore ha rivolto tutto il suo apprezzamento per il suo rientro in Veneto.
“Riguardo ai finanziamenti prospettati per le scuole e gli enti loali da parte del viceministro e ai parametri adottati per valutare il fabbisogno di spazi per la ripresa dell’attività scolastica – dichiara Elena Donazzan – ho rappresentato la mia perplessità per una valutazione esclusivamente numerica, vale a dire una equazione tra metri quadrati disponibili e numero studenti. Un criterio che trovo priva di senso, perché nella scuola ci sono classi più o meno numerose, per le quali uno sdoppiamento o il reperimento di altri luoghi determinerebbe un impatto sul numero docenti. Così come ho evidenziato la criticità legata ai servizi di trasporto, questione quasi irrisolvibile per le scuole superiori. Condivido le perplessità di Anci e Upi, non solo relativamente alle risorse e alla loro distribuzione, ma alla possibilità di essere pronti con eventuali interventi all’inizio di settembre, quale che sia la data di apertura dell’anno scolastico. Mi fa piacere che il dibattito si stia spostando su un argomento che credo di estrema importanza, ovvero che i seggi elettorali siano allestiti al di fuori delle scuole. Sono stata tra i primi, in tempi non sospetti, a fare questa banale, ma doverosa, considerazione”.