“Porto il saluto del Ministro dell’Istruzione, al quale, come a noi, sta particolarmente a cuore il tema delle piccole scuole e la salvaguardia di un servizio essenziale qual è la scuola per tenere vive le comunità. Quello che è accaduto qui è importante ed è accaduto perché la Dirigente scolastica, in primis, e l’Ufficio Scolastico Regionale, attraverso la dr.ssa Palumbo, si sono assunte una responsabilità e perché, tutti insieme, abbiamo trovato delle soluzioni”. Lo ha affermato questa mattina l’Assessore regionale all’istruzione Elena Donazzan, in visita alla Scuola Primaria “Alfredo Di Cocco” di Burano e alla Scuola Primaria “Alvise Vivarini” di Sant’Erasmo. Si tratta di due scuole che su interessamento dell’Assessorato all’Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione del Veneto, in stretta collaborazione con l’assessore all’istruzione del Comune di Venezia. ha ottenuto a fine agosto l’autorizzazione dal Ministero dell’Istruzione, attraverso l’Ufficio Scolastico regionale, una copertura di organizzazione che ha permesso di mantenere i punti scuola nelle isole di Sant’Erasmo e di Burano nella Laguna Veneta. Nella visita alle scuole primarie questa mattina l’Assessore regionale all’istruzione è stata accompagnata dalla professoressa Alessandra Artusi, Dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo “Ugo Foscolo” Murano-Burano-Sant’Erasmo e dall’Assessore alle Politiche educative della Città di Venezia. “Con la collega assessore comunale all’istruzione – ha puntualizzato l’Assessore regionale – stiamo ragionando per trovare la modalità di mantenere aperte le scuole delle piccole isole all’interno del più ampio progetto Venezia capitale mondiale della sostenibilità. E questo è un primo esempio del punto di partenza della nostra iniziativa. Sono molto felice e soddisfatta di essere qui tra voi – ha affermato infine l’Assessore regionale all’istruzione incontrando docenti, allievi e genitori delle due scuole primarie della Laguna Veneta -. Le lezioni sono ricominciate anche qui, nelle isole, nelle migliori condizioni di apprendimento per i ragazzi e di lavoro per i docenti, dimostrando che la scuola deve arrivare ovunque, anche se c’è un solo bambino”.