Nei primi tre mesi di chiusura i comparti più colpiti in termini assoluti sono stati la manifattura, che ha perso 13 miliardi di euro di fatturato, il commercio, che ne ha persi 7,5, e le costruzioni con una perdita di 1,7 miliardi di euro. Questi i dati emersi durante la prima giornata del “Compraverde BuyGreen”, forum regionale giunto alla sua quarta edizione ed inaugurato questa mattina, nel Palazzo della Regione (Grandi Stazioni) a Venezia.
Un appuntamento nato per diffondere e valorizzare le migliori esperienze di processo e di prodotto in un’ottica di sviluppo sostenibile, rispetto ambientale e responsabilità sociale.
Il direttore dell’Area Risorse Strumentali della Regione Veneto, Gianluigi Masullo, ha aperto i lavori facendo sintesi sui temi sfidanti, che attendono la Regione per il futuro prossimo e i quali devono diventare i “driver” della ripartenza post ed intra emergenza sanitaria, per diffondere una mentalità sostenibile capace di affrontare le nuove sfide di programmazione e sviluppo economico inclini ai principi dettati dall’Agenda 2030.
Presenti alla tavola rotonda, condotta dal giornalista Michele Galvan di Ansa, i rappresentanti delle categorie economiche: da Renato Mason, segretario della CGIA di Mestre, a Carlo Stilli, direttore generale di Confindustria Veneto; da Agostino Bonomo, presidente di Confartigianato Imprese Veneto, a Mario Pozza, Presidente Unioncamere Veneto, e Matteo Ribon, segretario e direttore regionale CNA Veneto.
Grazie ad uno studio condotto dalla CGIA di Mestre sono emersi dati interessanti sullo stato di salute del tessuto produttivo Veneto.
– E’ da ricomprendere nelle categorie colpite dal lockdown anche il comparto turistico che ha risentito, soprattutto nel terzo mese, di un crollo della domanda internazionale contribuendo in maniera significativa alla definizione della stima del PIL, che nel 2020 si attesterà attorno ad un -10,6%.
– 43mila è il numero di imprese venete che tra il 2015 ed il 2019 ha effettuato degli eco-investimenti, collocando la Regione del Veneto al secondo posto nella graduatoria italiana per numerosità di aziende che investono in prodotti e tecnologie green.
– La Regione del Veneto risulta la regione italiana con la più alta percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, numero cresciuto negli anni attestandosi nel 2018 al 74%. Alla leadership veneta si aggiungono anche i primati provinciali di Treviso (87,3%) e Belluno (83,4%). Tra le città metropolitane Venezia è al primo posto con il 69,1%.
Una ricerca condotta da Cuoa Business School e Fondazione Nord Est (anno 2019) ha rilevato, invece, il livello di diffusione e consapevolezza sul tema della sostenibilità ambientale e sociale a nordest. Negli ultimi tre anni il 62% delle imprese ha intrapreso almeno cinque politiche volontarie legate alla sostenibilità ambientale e quelle intraprese con più frequenza sono riconducibili a: risparmio energetico e riduzione dei consumi (65%); investimenti in tecnologie e attrezzature rispettose dell’ambiente (63%); riduzione degli imballaggi (54%); riduzione dei rifiuti (57%).
Nel corso della mattinata è stato assegnato il Premio CompraVerde Veneto: un riconoscimento che intende valorizzare le “migliori pratiche” adottate sia dalle stazioni appaltanti pubbliche, sia dalle imprese private sul tema della sostenibilità, sostenuto da Unioncamere, Confindustria, Confartigianato e CNA Veneto. Nella categoria micro/piccole imprese il premio è stato consegnato a Bedin Galvanica Srl (VI) e a La Prima Plastica Srl (Isola Vicentina, VI).
Il premio alle medie imprese è stato assegnato alla Novatek Srl (Verona) e alla Gaber Srl (Treviso), mentre nella sezione Grandi imprese sono state insignite la Favini Srl (Rossano Veneto, VI), la Nice Spa (Oderzo, TV) e Lattebusche Sca (BL).
Nella categoria Stazioni Appaltanti sono stati premiati il Comune di Verona, il Comune di Padova e l’Università Ca’ Foscari di Venezia.