Vergogna senza limiti. Uccidono un’anatra a bastonate e pubblicano il video

La Lndc Animal Protection denuncia l’ennesimo atto di violenza contro gli animali. La Lega nazionale per la difesa del cane (Lndc) ha fatto sapere che in rete gira un video in cui si vedono dei ragazzi che uccidono un’anatra a bastonate.

L’episodio sarebbe accaduto a Rodi Garganico, ma il condizionale è d’obbligo, poiché la stessa associazione spiega che il filmato è giunto loro attraverso un circuito di messaggistica WhatsApp e Instagram e gli è stato detto che sarebbe riconducibile al Comune in provincia di Foggia.

Il contenuto del filmato

Il video mostra un ragazzo armato di bastone che viene incitato da altri a “finire l’anatra già agonizzante” e infatti poco dopo avviene esattamente questo. Intanto si sentono le risate del gruppo… Ci si domanda che cavolo ci sia da ridere nel vedere un animale morire. Ma naturalmente ogni essere vivente ha la sua sensibilità e se magari, tanto per fare un esempio (non relativo ai questi ragazzi) se uno nasce in un famiglia di melma, non si può poi sperare che sviluppi determinati sentimenti.

Sporta denuncia contro ignoti

Lndc Animal Protection intanto ha inoltrato denuncia contro ignoti alla Procura della Repubblica di Foggia. L’intento è di risalire agli autori del fatto. Piera Rosati, presidente dell’associazione animalista ha dichiarato: “Sono ancora una volta a lanciare l’allarme sulle nuove generazioni. I tanti fatti di cronaca di questo tipo registrati nell’ultimo periodo dimostrano che c’è una vera e propria emergenza”. Poi Rosati precisa: “Pensare che queste siano soltanto bravate o ragazzate è ingenuo e pericoloso. E’ scientificamente provato: i soggetti che compiono questi atti in gioventù hanno grandi probabilità di replicarli in maniera più violenta in età adulta anche nei confronti delle altre persone”.

Le pene

Alessandra Itro, legale dell’associazione, ha tenuto a ricordare che “l’uccisione di un animale è un reato punito dal codice penale con pene che vanno dai 4 mesi ai 2 anni. Anche nel caso in cui l’animale fosse agonizzante”. “Non è giustificabile – precisa inoltre la legale – infierire su di esso, ma è preciso dovere prestare le prime cure e chiamare i soccorsi, chiedendo l’intervento dell’Asl veterinaria”.

Un paio di considerazioni

A quanto si evince dai comunicati emessi dalla Lndc Animal Protection, il filmato sarebbe pubblicato su un account privato e quindi non accessibile (?) L’identificazione di chi lo ha “postato” risulterebbe così un esercizio complicato e quindi risalire al gruppo è improbabile. Però, se si tratta di reato, come dice la legale dell’associazione, la polizia postale, non dovrebbe avere difficoltà a risalire anche semplicemente all’indirizzo IP mediante il provider.
Chi commette atti di bullismo, di razzismo, abusi di vario genere e poi si prende il lusso di pubblicare il “documento in internet” può essere trovato facilmente. Detto ciò, se non si provvederà in questi termini allora vorrà dire che certi atti sono tutto sommato tollerati e la Giustizia non ci perde manco tempo. Speriamo di sbagliare!

Nota per il lettore. La redazione de IFattiNews preferisce non pubblicare immagini o video relativi al fatto descritto per non dare visibilità ad un episodio deprecabile.

Foto: fondazioneveronesi.it

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