Una giornata importante quella di ieri, durante la conferenza stampa tenuta dal Presidente del Veneto Luca Zaia, che con grande orgoglio, ha evidenziato la partenza a Verona per la sperimentazione del vaccino contro il Covid-19.
“Tre fasi per il vaccino, -ha commentato Zaia- ora sta per partire la fase uno. Dopo i primi tre volontari dello Spallanzani di Roma, ora si parte con la sperimentazione anche nel centro ricerche cliniche Verona con i primi 12 volontari”.
Il Presidente Zaia, ha illustrato la situazione ad oggi con gli effetti del Covid-19 in Veneto. Il prof. Stefano Milleri, direttore del centro ricerche cliniche Verona, ne ha indicato gli aspetti scientifici.
“Il dossier è già stato approvato dall’agenzia italiana del farmaco e dal comitato etico nazionale presso lo Spallanzani. Lo studio prevede la somministrazione su 90 volontari sani di tre dosi diverse di farmaco. I soggetti sono sani e di età compresa dai 18-55 anni. Completata questa prima fase si passerà a soggetti con più di 65 anni. Per i minori, non in questa fase ci sarà uno studio ad hoc – afferma il prof. Milleri- I vaccini sono dei più semplici, i classici iniettati intramuscolo e le conseguenze tra le altre possono essere la possibilità di arrossamento, sintomi di tipo influenzale, in rari casi una reazione allergica. Ecco perché il tuto viene fatto in centri ad hoc dove si possa sin da subito dare assistenza. L’osservazione dura circa 6 ore, dopo si passa a due giorni, poi dopo a una settimana. Così per sei mesi. È chiaro che in qualsiasi momento il volontario ha un medico sempre reperibile e anche una possibilità di controllo da remoto. La fase uno finisce a marzo 2021 e poi il tutto sarà pronto per Natale 2021, velocemente grazie agli accordi europei. Certo difficile prima”.
Pier Francesco Nocini, Magnifico Rettore dell’università di Verona: “È un momento importante, qui non c’è nessuno che vince e nessuno che perde. Noi qui posssiamo solo fare del bene e aiutare la popolazione”.
Purtroppo la dichiarazione del Governatore Zaia: “senza i centri di accoglienza degli immigrati non avremmo nuovi focolai in regione”, un’affermazione veritiera che non può tecnicamente essere smentita, ha fatto arrabbiare lo chef Rubio, che ultimamente trova la sua notorietà non nella creazione di nuovi piatti, ma negli attacchi verso esponenti della Lega, e così la sua risposta altamente offensiva: “Senza i leghisti avremmo meno nero”. Insomma, per Chef Rubio i leghisti sono degli evasori fiscali: un insulto a Zaia, certo, ma anche a tutti gli elettori del Carroccio. L’aspetto importante da esaltare, è che la ricerca al vaccino anti covid sta andando avanti, in una delle grandi eccellenze ospedaliere del Veneto, ma evidentemente a qualcuno questo non interessa, ma vale di più puntare il dito per la propria notorietà.