La stagione balneare di quest’anno è decisamente carica di rincari. L’affitto di un ombrellone e due lettini può arrivare a costare 70 euro. Scelte dettate dalla voglia di ripresa dalla crisi o semplicemente atti speculativi ingiustificati? Quali che siano le ragioni, una famiglia con un reddito contenuto avrà grosse difficoltà ad accedere alla spiaggia.
Il ripiego è quello della spiaggia pubblica ma in queste porzioni di arenile, oltre alla difficoltà di trovare degli spazi liberi, si deve convivere con il degrado e l’incuria.
Vietato portare cibo
La novità (relativa) più assurda è però quella dei lidi di Bacoli, un comune della città metropolitana di Napoli. Qui, alcuni stabilimenti hanno stabilito il divieto di portare in spiaggia cibi e bevande da casa. All’ingresso i gestori perquisiscono le borse dei clienti per evitare che introducano vivande. Lo scopo è piuttosto evidente, si è costretti a comprare cibo e bevande al bar con costi non proprio da discount. Una “furbizia” del tutto ingiustificata atta unicamente a “spremere” quanto più denaro possibile a chi vuol concedersi una giornata al mare.
Il sindaco
L’amministrazione comunale ha appreso la notizia di questa pratica che molti gestori hanno adottato ed ha provveduto ad inviare diffide per ristabilire l’ordine. Josi Gerardo Della Ragione, il sindaco di Bacoli, ha inoltre pubblicato un post durissimo sui social, descrivendo la situazione e denunciando questo abuso. Della Ragione ha scritto che trova intollerabile vietare l’ingresso a bottiglie d’acqua e perquisizioni alle borse dei clienti. Ha precisato che chi gestisce lo stabilimento non è il padrone, ma un concessionario che gestisce un patrimonio pubblico e che la spiaggia è di tutti.