Silvia, 31 anni, deceduta a causa di un male incurabile, non ha avuto pace neanche al suo funerale, come riporta LecceSette.
La testata locale ha spiegato che nonostante il funerale fosse celebrato all’aperto, con le persone distanziate di 3 o 4 metri ciascuna, una vigilessa troppo zelante si sia messa a chiedere nome e cognome dei presenti annotandoli sul taccuino.
L’agente municipale, doveva controllare il rispetto delle normative in merito di assembramento, ma di fatto avrebbe disturbato la cerimonia, come dichiarato dalla madre di Silvia a LecceSette.
Non è accettabile che avvenga tutta questa persecuzione durante la celebrazione della messa del funerale di mia figlia Silvia che ha già dovuto sopportare in vita atroci sofferenze e non trovare pace nemmeno nel cimitero durante il suo ultimo saluto da parte dei congiunti che educatamente erano a 3-4 metri uno dall’altro all’aperto.
La cerimonia si è tenuta nella chiesa dei SS Nicolò e Cataldo, all’interno del cimitero di Lecce.
continuare imperterrita a disturbare per chiedere nome e cognome col taccuino in mano mentre il dolore per la perdita della figlia ti attanaglia è veramente deplorevole e squallido. Vengo dal cimitero di Bologna dove mia figlia è morta e nonostante si celebrassero i funerali nessun vigile a Bologna si è mai permesso di assumere atteggiamenti da campo di concentramento, anzi se si avvicinavano era solo per dare le condoglianze e ricordare le distanze. Allora credo signor Sindaco che la prima cosa che manca a questa vigilessa non sono l’apprendimento delle regole del Decreto, ma le basi più elementari della buona educazione, del rispetto del dolore atroce per la perdita di una figlia, del rispetto per la celebrazione funebre e poi non può avere libero arbitrio di modificare le regole a suo piacimento.
Ha scritto infine la madre della defunta, indignata.
Alla fine soltanto l’interruzione del prete e l’intervento di un assessore presente, hanno riportato alla normalità la situazione.I presenti hanno potuto dare così l’ultimo saluto alla povera Silvia.