Vittorio Puccinelli, il medico di Affile che salvò il Duce

Affile, piccolo borgo incastonato nella Valle d’Aniene, tra Subiaco e Arcinazzo Romano, città che ha dato i natali a grandi soldati, artisti e organisti.

Tra i vari personaggi storici, oggi vogliamo raccontare di Vittorio Puccinelli,  medico chirurgo famoso per aver salvato la vita di Benito Mussolini.

In sua memoria Affile ha dedicato il viale su cui si affaccia tutt’oggi  la sua splendida villa e una lapide commemorativa.

 

Nato nel 1890 in una famiglia che già vantava illustri medici, iniziò la sua carriera come ufficiale medico alla ambulanza chirurgica della Terza Armata durante la Prima Guerra Mondiale.

Durante la guerra Puccinelli si specializzó in chirurgia addominale. Al termine del conflitto fu nominato Primario chirurgo dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Firenze (dal 1926 al 1929) prima di succedere al Bastianelli nel posto di Primario Chirurgo del Primo Padiglione del Policlinico Umberto I di Roma (nel 1931).

Esercitò come professore alle Università di Firenze e di Roma, e fu assegnato al ruolo di Patologia Chirurgica a Roma.

Puccinelli accrebbe la sua fama grazie ad un abilità fuori dagli schemi, specialmente nella chirurgia addominale, contribuendo al progresso di questa branca della medicina con pubblicazioni ed interventi innovativi.

Il fratello Angelo che era medico privato di Benito Mussolini, chiese il suo aiuto e quello di altri luminari, tra cui Raffaele Bastianelli,  quando il Duce venne colpito da un’improvvisa crisi la notte del 15 febbraio 1925 dovuta da un ulcera duodenale.

Una malattia dalla quale il dittatore si curava mangiando semplicemente frutta e bevendo latte, rifiutandosi di andare sotto i ferri. La patologia lo perseguitó fino alla morte avvenuta per uccisione.

Puccinelli morì naturalmente nel 1951.

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